Dio o il prossimo?

 

Qual è il primo di tutti i comandamenti?

 

Quante volte abbiamo udito questo dilemma, talvolta esposto addirittura con toni accorati. Prodigarsi per il fratello che sta male, assisterlo, accudirlo, consacrarsi a lui oppure immergersi nell’ascolto della Parola di Dio e nel dialogo profondo con Lui? Il Vangelo di oggi lo dice chiaramente: si tratta di un falso problema. Dio e il prossimo non sono affatto in concorrenza fra loro. Chi ama Dio veramente con tutto se stesso non può ignorare il prossimo. Anzi, è invitato a considerare prossimo ogni persona che trova sulla sua strada, non solo il familiare, il parente, l’amico, ma ogni essere umano che ha, proprio come lui, diritti e doveri, bisogni e desideri, necessità e sogni.

Anche chi ama il prossimo, però, non può fare a meno di amare quel Dio che è la sorgente della sua vita. Colui che lo ama come un figlio e gli regala una moltitudine di fratelli. Amare quel Dio che continua a donare misericordia e insegna a fare altrettanto, offre pazienza e induce ad averne con quelli che assistiamo.

In effetti l’esperienza autentica di servizio difficilmente regge se non si è sorretti da Qualcuno che ci sostiene con la sua bontà, la sua bontà, la sua compassione, la sua tenerezza e che ci permette di affidargli le nostre fatiche e di sorridere delle nostre stanchezze e anche dei nostri limiti. Amare Dio significa attenderlo, mettersi in ascolto, accoglierlo come e quando ha deciso di rivelarsi a noi. Non un Dio “tappabuchi” ma un Dio il cui rapporto risulta prezioso nella salute come nella malattia, nella stagione del benessere come in quella della penuria. Anche amare il prossimo non è poi così facile, immediato, spontaneo. Il prossimo arriva talvolta nel momento sbagliato, infastidisce quando continua ad insistere, mette a dura prova la nostra pazienza. Per amarlo veramente bisogna accettarlo, non semplicemente far finta di volergli bene. E riservargli attenzione anche quando si avrebbe voglia di fare tutt’altro.

D’altronde questo vale “più di tutti gli olocausti e i sacrifici” dice il Vangelo, più di tutte le devozioni e di tutti i pellegrinaggi.

 


Orario SS. Messe:

  • Giorni feriali ore 18.30
    Il giovedì non viene celebrata la Messa in parrocchia perché siamo invitati alla celebrazione comunitaria della liturgia della Parola di tutte la parrocchie cittadine
  • Sabato e vigilia delle feste ore 19
  • Festivo ore 8.30, 10.30, 12 – Ore 18 in Auditorium

Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione.
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco  347 8804368


 

 

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