Domenica 25 aprile 2021

Il buon pastore

“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore”
(Giovanni 10,14)

L’immagine forse è diventata, col passare del tempo, scontata. Eppure basta abbandonare solo un attimo il testo evangelico ed immergersi nell’attualità, correre le pagine dei giornali, per accorgersi della sua immutata novità, della sua forza dirompente.
Di capi dei popoli che si atteggiano a liberatori la storia non è mai priva: né quella di oggi, né quella di ieri. Scimmiottando i cosiddetti “grandi” dell’antichità, fanno passare per scelte coraggiose quelli che sono errori nefasti, spacciano per sapienza quella che è solo astuzia, utile per raggiungere i propri interessi.

Quando si spogliano dei panni altisonanti appaiono per quello che sono, poveri esseri che vorrebbero “farla da padroni”.
Di seduttori, più o meno dichiarati, se ne vedono ancora tanti in giro. Domandano fiducia, esigono fedeltà, chiedono totale disponibilità, ma le loro intenzioni non sono così nitide come vorrebbero far credere.
La libertà che offrono è sempre sotto pesante tutela, la possibilità di “smarcarsi” dalle loro parole d’ordine è molto labile.
Dopo questo bagno di attualità, se ci immergiamo nel Vangelo, avvertiamo subito un’aria di novità, di liberazione e di benessere.
Gesù sceglie l’immagine del buon pastore proprio per questo.
Non ha interessi da difendere, non ha proprietà o beni da proteggere.
Affronta ogni pericolo a mani nude, rischiando la propria vita, senza cercare nessun privilegio e nessuna protezione particolare.
A muoverlo è l’amore, un amore smisurato, tanto che è disposto a dare la propria vita, non a chiedere quella degli altri. A muoverlo è un amore che non è generico, ma personale. Conosce le sue pecore una per una, le difende dai pericoli, prende a cuore la loro esistenza.
Non è decisamente un pastore comune, Gesù! Il suo atteggiamento non è affatto scontato come può sembrare di primo acchito. Anzi, è del tutto eccezionale, fino ad essere incomprensibile per chi ragiona con la mentalità del mondo.
Solo l’amore può spiegarlo.

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