In evidenza: 1 Dicembre 2024

Lettera del Vescovo Paolo per l’Avvento

COME È POSSIBILE?

MARIA
SEGNO DI SICURA SPERANZA PER UN POPOLO IN CAMMINO

La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore. (Lumen Gentium, n. 68)

Carissimi,

ogni Avvento rappresenta un invito ad accogliere di nuovo il dono di una speranza affidabile; tanto più nel 2024, poiché è proprio nel segno della speranza che – la notte di Natale – sarà aperto il Giubileo. Nella Bolla di indizione Spes non confundit, papa Francesco ha infatti dichiarato che “la speranza è il messaggio centrale del prossimo Giubileo”, il quale sarà celebrato con l’intenzione di “rianimare la speranza” in tutti. Ha anche additato in Maria “la più alta testimone della speranza. […] . Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare”.
Percorriamo dunque il cammino di Avvento lasciandoci prendere per mano dalla Madre del Signore, per aprire il cuore e la vita al dono di Dio.

Come è possibile?

La prima parola di Maria riportata nel Vangelo di Luca è la domanda che lei rivolge all’angelo: “Come avverrà questo?” (Lc 1, 34). Dinanzi alla prospettiva di essere Madre del Figlio dell’Altissimo, nel cuore della ragazza di Nazareth, che ha senz’altro altri progetti per la propria vita, sorge un comprensibile sgomento. La domanda non è ispirata a sfiducia, come quella di Zaccaria (cf. Lc 1,18), ma esprime la difficoltà di conciliare la realtà della sua situazione con quanto le viene prospettato.
In questo umanissimo turbamento possiamo riconoscere i nostri stessi sentimenti di fronte a ciò che sta accadendo intorno a noi: il crescendo di violenza che coinvolge tutti i livelli del convivere, familiare, sociale e internazionale; le manifestazioni sempre più catastrofiche del dissesto ambientale; il disagio economico e sociale che tocca un numero sempre maggiore di persone e famiglie; gli sviluppi della tecnologia, che mettono nelle mani dell’uomo strumenti sempre più potenti e sofisticati, spesso in assenza di garanzie per il loro retto utilizzo; la massa di uomini e donne – tra cui tanti giovani italiani – che lasciano il proprio paese per cercare altrove un futuro migliore e che, mentre impoveriscono la terra di origine, pongono l’esigenza di un’accoglienza e un’integrazione non sempre facili.
A ciò si aggiungono le vicende personali di ciascuno di noi, toccati da malattie, infortuni, problemi economici… nella propria carne o in quella delle persone care.
Come è possibile continuare a sperare? Come è possibile guardare con fiducia al futuro, se così tante dimensioni dell’esistenza appaiono compromesse? È ragionevole darsi da fare, quando è evidente la propria impotenza di fronte all’accrescersi del male?

Il buon senso di Zaccaria

Dinanzi a tutto questo, l’atteggiamento di Zaccaria sembra l’unica soluzione possibile: dato che la realtà non può evidentemente cambiare, non resta che rassegnarsi: “Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni” (Lc 1, 18). Portare avanti la propria esistenza in modo onesto e dignitoso, fedeli agli impegni verso Dio e verso gli altri, ma senza attese utopistiche o fughe in avanti. Il sacerdote Zaccaria non è uno scettico o un epicureo gaudente, bensì un uomo di buon senso, che non si fa illusioni.
Persone così ce ne sono tantissime, a tutti i livelli della vita sociale e politica, dentro e fuori dalla Chiesa. Per la maggior parte si tratta di gente rispettabile, che non incarna il nichilismo estremo del “mangiamo e beviamo, perché domani moriremo” (1Cor 15, 32), peraltro ben presente in tanti individui e situazioni. Le loro scelte, però, si rivelano a volte devastanti. La realpolitik che conduce a sposare la logica delle armi sta producendo una serie drammatica di guerre, incapaci di risolvere le situazioni che le hanno originate, prospettando un’escalation preoccupante. La resistenza di tanti settori della politica, dell’economia e della finanza alla conversione ecologica invocata da Papa Francesco fa correre il pianeta verso il baratro. La ricerca del profitto ad ogni costo e il primato dell’interesse individuale impediscono il giusto controllo degli strumenti tecnologici e generano gravi fenomeni sociali e culturali. La paura dinanzi ai cambiamenti richiesti per ridurre le ingiuste disuguaglianze tra le persone e i popoli rinchiude individui e governi in un atteggiamento difensivo che la storia ha dimostrato perdente.
Realismo e buon senso, insomma, nascondono spesso, dietro una patina di ragionevolezza, una stoltezza radicale: l’assenza di sogni, ideali, speranze… conduce a distruggere quella realtà che si vorrebbe ad ogni costo preservare.
Anche nella Chiesa e nella società lucchese ci si comporta a volte in questo modo: prudenza, attendismo, realismo… frenano gli slanci di novità e impediscono i cambiamenti necessari per rendere la comunità cristiana e quella civile migliori di quello che sono, adeguate a fronteggiare le sfide di un mondo che cambia.
La composizione demografica della popolazione, con un indice di invecchiamento crescente e natalità in calo vertiginoso, è insieme sintomo ed esito di questo atteggiamento; anche nelle nostre parrocchie si vedono più pensionati che giovani. L’anziano Zaccaria è certo di non poter generare nuova vita, per cui si chiude ad ogni speranza.

(1- Continua)

Scarica qui la lettera completa

 


 

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In evidenza: 24 Novembre 2024

Alcune parti del messaggio del Santo Padre Francesco per la XXXIX Giornata Mondiale della Gioventù

Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi (Is 40,31)

Cari giovani! Quest’anno ci lasciamo ispirare dal profeta Isaia, che afferma: «Quanti sperano nel Signore […] camminano senza stancarsi» (Is 40,31).
Isaia profetizza un “camminare senza stancarsi”. Riflettiamo allora su questi due aspetti: il camminare e la stanchezza.

La nostra vita è un pellegrinaggio, un viaggio che ci spinge oltre noi stessi, un cammino alla ricerca della felicità; e la vita cristiana, in particolare, è un pellegrinaggio verso Dio, nostra salvezza e pienezza di ogni bene.
I traguardi, le conquiste e i successi lungo il percorso, se rimangono solo materiali, dopo un primo momento di soddisfazione ci lasciano ancora affamati, desiderosi di un senso più profondo. E’ normale che, pur iniziando i nostri percorsi con entusiasmo, prima o poi cominciamo ad avvertire la stanchezza.
In alcuni casi, a provocare ansia e fatica interiore sono le pressioni sociali, che spingono a raggiungere certi standard di successo negli studi, nel lavoro, nella vita personale. Si tratta di quello stato di apatia e di insoddisfazione di chi non si mette in cammino, non si decide, non sceglie, non rischia mai, e preferisce rimanere nella propria comfort zone, chiuso in sé stesso, vedendo e giudicando il mondo da dietro uno schermo, senza mai “sporcarsi le mani” con i problemi, con gli altri, con la vita.
Questo tipo di stanchezza è come un cemento nel quale sono immersi i nostri piedi, che alla fine si indurisce, si appesantisce, ci paralizza e ci impedisce di andare avanti. Preferisco la stanchezza di chi è in cammino che la noia di chi rimane fermo e senza voglia di camminare!

La soluzione alla stanchezza, è sempre la stessa: paradossalmente, non è restare fermi per riposare. È piuttosto mettersi in cammino e diventare pellegrini di speranza. Questo è il mio invito per voi: camminate nella speranza! La speranza vince ogni stanchezza, ogni crisi e ogni ansia, dandoci una motivazione forte per andare avanti, perché essa è un dono che riceviamo da Dio stesso. Chi di voi ha partecipato a una gara sportiva – non da spettatore ma da protagonista – conosce bene la forza interiore che serve per raggiungere il traguardo. La speranza è proprio una forza nuova, che Dio infonde in noi, che ci permette di perseverare nella corsa, che ci fa avere uno “sguardo lungo” che va oltre le difficoltà del presente e ci indirizza verso una meta certa: la comunione con Dio e la pienezza della vita eterna.
Se c’è un traguardo bello, se la vita non va verso il nulla, se niente di quanto sogno, progetto e realizzo andrà perduto, allora vale la pena di camminare e di sudare, di sopportare gli ostacoli e affrontare la stanchezza, perché la ricompensa finale è meravigliosa! Anche per chi ha ricevuto il dono della fede, ci sono stati momenti felici in cui Dio è stato presente e lo avete sentito vicino, e altri momenti in cui avete sperimentato il deserto.
Può succedere che all’entusiasmo iniziale nello studio o nel lavoro, oppure allo slancio di seguire Cristo – sia nel matrimonio, sia nel sacerdozio o nella vita consacrata – seguano momenti di crisi, che fanno sembrare la vita come un difficile cammino nel deserto. Questi tempi di crisi, però, non sono tempi persi o inutili, ma possono rivelarsi occasioni importanti di crescita. In questi momenti, il Signore non ci abbandona; si fa vicino con la sua paternità e ci dona sempre il pane che rinvigorisce le nostre forze e ci rimette in cammino. Ricordiamo che al popolo nel deserto diede la manna e al profeta Elia, stanco e scoraggiato, per due volte offrì una focaccia e dell’acqua perché potesse camminare per «quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. Come diceva il beato Carlo Acutis, l’Eucaristia è l’autostrada per il cielo. Un giovane che ha fatto dell’Eucaristia il suo appuntamento quotidiano più importante! Così, intimamente uniti al Signore, si cammina senza stancarsi perché Lui cammina con noi (cfr Mt 28,20). Vi invito a riscoprire il grande dono dell’Eucaristia! Nei momenti inevitabili di fatica del nostro pellegrinaggio in questo mondo, impariamo allora a riposare come Gesù e in Gesù. Egli, che raccomanda ai discepoli di riposare dopo essere ritornati dalla missione (cfr Mc 6,31), riconosce il vostro bisogno di riposo del corpo, di tempo per il vostro svago, per godere della compagnia degli amici, per fare sport e anche per dormire. Ma c’è un riposo più profondo, il riposo dell’anima, che molti cercano e pochi trovano, che si trova solo in Cristo. Sappiate che tutte le stanchezze interiori possono trovare sollievo nel Signore, che vi dice: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Quando la stanchezza del cammino vi appesantisce, tornate a Gesù, imparate a riposare in Lui e a rimanere in Lui, poiché «quanti sperano nel Signore […] camminano senza stancarsi» (Is 40,31).
Coraggio! Vi porto tutti nel cuore e affido il cammino di ognuno di voi alla Vergine Maria, affinché sul suo esempio sappiate attendere con pazienza e fiducia ciò che sperate, restando in cammino come pellegrini di speranza e di amore.

 


 

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In evidenza: 17 Novembre 2024

Alcune parti del messaggio di Papa Francesco per la giornata del povero

“La preghiera del povero sale fino a Dio” ( Siracide 21,5 )

Cari fratelli e sorelle! Nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025, questa espressione della sapienza biblica è quanto mai appropriata per prepararci all’VIII Giornata Mondiale dei Poveri, che ricorre il 17 novembre. La speranza cristiana abbraccia anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e “leggiamola” sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza…

L’autore del libro biblico del Siracide, a cui facciamo riferimento, scopre una delle realtà fondamentali della rivelazione, cioè il fatto che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, a tal punto che, davanti alla loro sofferenza, Dio è “impaziente” fino a quando non ha reso loro giustizia: «La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. Il Signore certo non tarderà né si mostrerà paziente verso di loro” (Sir 35,21-22). Dio conosce le sofferenze dei suoi figli, perché è un Padre attento e premuroso verso tutti. Come Padre, si prende cura di quelli che ne hanno più bisogno: i poveri, gli emarginati, i sofferenti, i dimenticati…

Ma nessuno è escluso dal suo cuore, dal momento che, davanti a Lui, tutti siamo poveri e bisognosi. Tutti siamo mendicanti, perché senza Dio saremmo nulla. Non avremmo neppure la vita se Dio non ce l’avesse donata. E, tuttavia, quante volte viviamo come se fossimo noi i padroni della vita o come se dovessimo conquistarla! La mentalità mondana chiede di diventare qualcuno, di farsi un nome a dispetto di tutto e di tutti, infrangendo regole sociali pur di giungere a conquistare ricchezza. Che triste illusione! La felicità non si acquista calpestando il diritto e la dignità degli altri. La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti… Abbiamo bisogno di fare nostra la preghiera dei poveri e pregare insieme a loro. È una sfida che dobbiamo accogliere e un’azione pastorale che ha bisogno di essere alimentata. Tutto questo richiede un cuore umile, che abbia il coraggio di diventare mendicante. Un cuore pronto a riconoscersi povero e bisognoso. Esiste, infatti, una corrispondenza tra povertà, umiltà e fiducia. Il vero povero è l’umile, come affermava il santo vescovo Agostino: «Il povero non ha di che inorgoglirsi, il ricco ha l’orgoglio da combattere. Ascoltami perciò: sii un vero povero, sii virtuoso, sii umile» (Discorsi, 14, 4). L’umile non ha nulla da vantare e nulla pretende, sa di non poter contare su sé stesso, ma crede fermamente di potersi appellare all’amore misericordioso di Dio, davanti al quale sta come il figlio prodigo che torna a casa pentito per ricevere l’abbraccio del padre (cfr Lc 15,11-24). Il povero, non avendo nulla a cui appoggiarsi, riceve forza da Dio e in Lui pone tutta la sua fiducia… Ai poveri che abitano le nostre città e fanno parte delle nostre comunità dico: non perdete questa certezza! Dio è attento a ognuno di voi e vi è vicino. Non vi dimentica né potrebbe mai farlo. Tutti facciamo esperienza di una preghiera che sembra rimanere senza risposta. A volte chiediamo di essere liberati da una miseria che ci fa soffrire e ci umilia e Dio sembra non ascoltare la nostra invocazione. Ma il silenzio di Dio non è distrazione dalle nostre sofferenze; piuttosto, custodisce una parola che chiede di essere accolta con fiducia, abbandonandoci in Lui e alla sua volontà. È ancora il Siracide che lo attesta: “Il giudizio di Dio sarà a favore del povero” (cfr 21,5). Dalla povertà, dunque, può sgorgare il canto della più genuina speranza… La Giornata Mondiale dei Poveri è un’opportunità pastorale da non sottovalutare, perché provoca ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri, prendendo coscienza della loro presenza e necessità. È un’occasione propizia per realizzare iniziative che aiutano concretamente i poveri, e anche per riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi. Dobbiamo ringraziare il Signore per le persone che si mettono a disposizione per ascoltare e sostenere i più poveri. Sono sacerdoti, persone consacrate, laici e laiche che, con la loro testimonianza, danno voce alla risposta di Dio alla preghiera di quanti si rivolgono a Lui. Il silenzio, dunque, si spezza ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato. I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro…

 


 

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In evidenza: 10 Novembre 2024

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA

Domenica 10 novembre, alle ore 17.30, nella Chiesa parrocchiale, 38 adolescenti della nostra Comunità riceveranno il Sacramento della Cresima. Ecco i loro nomi:

Antonini Mattia – Baccelli Alessio – Bonvino Luca – Borselli Matteo Casarosa Anna – Castellaro Gaia – Castiglione Nadia – Cavalletti Pietro – Cogilli Anita – Da San Martino Justinas Pietro – Del Tredici Vittoria – Di Luca Greta – Fambrini Marcello – Fernando Warnakulasuriya Karol – Fiumanò Ajumi – Gambogi Ambra Giambastiani Marco – Giannuzzi Ginevra – Importuna Giorgia – La Padula Pinto Caterina Valentina – Liotti Sofia – Lo Sasso Andrea Leon – Lorenzetti Natali Francesco – Lorenzini Noemi – Marini Martina – Martini Zeno – Matteoli Alessandro – Matteucci Luca Mori Nicola – Paladini Claudia – Papera Alessio – Pepe Teresa – Pinto Matos Arantza Estefania – Proietti Francesca – Providenti Federico Ricci Matilde – Sargenti Daiana – Weliweriyaye Riyana Amelia Perera

Come comunità educante alla fede ci prendiamo l’impegno di accompagnare loro e le famiglie con la preghiera:

Spirito di Dio,
vieni ad aprire sull’infinito
le porte del nostro spirito e del nostro cuore.

Aprile definitivamente e non permettere
che noi tentiamo di richiuderle.

Aprile al mistero di Dio e all’immensità dell’universo.

Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti
della Divina Sapienza.

Apri la nostra carità ai problemi del mondo,
a tutti i bisogni della umanità.

Ti affidiamo i nostri ragazzi: 
ispira al loro cuore desideri,
sentimenti, energie,
passioni che sappiano di eternità.

 


Ripartono i corsi lol all’oratorio di S. Anna per i giovani dai 6 ai 16 anni

 

Nella nostra parrocchia è presente il progetto “LOL – Laboratorio Orchestrale Fratel Arturo Paoli”, un progetto di contrasto alla povertà educativa che consiste in un’orchestra in cui i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze dai 5 ai 16 anni imparano a suonare uno strumento secondo il metodo del maestro Abreu.
Gli allievi hanno la possibilità di approcciarsi da subito allo strumento, che viene dato dal maestro durante le lezioni, e imparare con i propri compagni, divisi in piccoli gruppi.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Caritas Diocesana e l’associazione Tempo di Musica e permette l’accesso gratuito ai minori che si trovano in situazioni di difficoltà socio-economica. La richiesta di gratuità può essere fatta rivolgendosi al centro d’ascolto della nostra parrocchia o presso il servizio sociale territoriale.

A partire dalla prima settimana di ottobre, il centro LOL di S. Anna riprende le lezioni di musica dei seguenti strumenti: violino, chitarra, pianoforte e tromba.

Per chi lo desidera, è possibile fare una prova, che può essere prenotata contattando l’associazione Tempo di Musica al numero 0583 1387542

Per maggiori informazioni sull’accesso gratuito è possibile contattare Caritas Diocesana al 0583 430938.

In evidenza: 3 Novembre 2024

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA

Domenica 10 novembre, alle ore 17.30, nella Chiesa parrocchiale, 38 adolescenti della nostra Comunità riceveranno il Sacramento della Cresima. Ecco i loro nomi:

Antonini Mattia – Baccelli Alessio – Bonvino Luca – Borselli Matteo Casarosa Anna – Castellaro Gaia – Castiglione Nadia – Cavalletti Pietro – Cogilli Anita – Da San Martino Justinas Pietro – Del Tredici Vittoria – Di Luca Greta – Fambrini Marcello – Fernando Warnakulasuriya Karol – Fiumanò Ajumi – Gambogi Ambra Giambastiani Marco – Giannuzzi Ginevra – Importuna Giorgia – La Padula Pinto Caterina Valentina – Liotti Sofia – Lo Sasso Andrea Leon – Lorenzetti Natali Francesco – Lorenzini Noemi – Marini Martina – Martini Zeno – Matteoli Alessandro – Matteucci Luca Mori Nicola – Paladini Claudia – Papera Alessio – Pepe Teresa – Pinto Matos Arantza Estefania – Proietti Francesca – Providenti Federico Ricci Matilde – Sargenti Daiana – Weliweriyaye Riyana Amelia Perera

Come comunità educante alla fede ci prendiamo l’impegno di accompagnare loro e le famiglie con la preghiera:

Spirito di Dio,
vieni ad aprire sull’infinito
le porte del nostro spirito e del nostro cuore.

Aprile definitivamente e non permettere
che noi tentiamo di richiuderle.

Aprile al mistero di Dio e all’immensità dell’universo.

Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti
della Divina Sapienza.

Apri la nostra carità ai problemi del mondo,
a tutti i bisogni della umanità.

Ti affidiamo i nostri ragazzi: 
ispira al loro cuore desideri,
sentimenti, energie,
passioni che sappiano di eternità.

In evidenza: 27 ottobre 2024

1 NOVEMBRE

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

 

 

La festa di tutti i santi si rivela più che mai necessaria, provvidenziale, perché ci aiuta a sfuggire a un grande imbroglio, a una truffa che ci toglie di mano qualcosa di molto importante: la speranza.
Ogni mezzo di informazione, a modo suo, fa la sua parte. Scandali, con tanto di nomi, cognomi, foto e racconti, che hanno coinvolto un bel po’ di persone. Scandali che sembrano fatti apposta, dal momento che coinvolgono gente di destra e di sinistra, per trasmetterci una sensazione falsa, sbagliata e pericolosa.
Sì, ci vogliono far credere che siamo tutti sporchi, che tutti, in un modo o nell’altro, ci siamo infangati, e quindi – ed è questo il peggio – l’onestà e la generosità, l’altruismo e l’abnegazione, sono una semplice e pura illusione. Chi è sporco, chi ha fatto cose sbagliate, chi si è comportato in modo disonesto o indegno, ci fa credere che siamo tutti sporchi, tutti almeno un poco disonesti…così il suo problema non esiste più.

E invece no, la santità esiste.

Gli onesti ci sono e sono più numerosi dei ladri. I genitori in gamba esistono, oltre, purtroppo, a quelli che tradiscono il proprio coniuge.
C’è gente che tiene in piedi il mondo proprio con la sua bontà, con la sua dedizione, con il suo spirito di servizio. Ecco perché la festa dei santi è particolarmente attuale.
Di fronte a quelli che vivono per apparire, per una comparsa anche breve sul video, raggiunta a qualsiasi costo, ci sono uomini che hanno fatto il loro dovere nascostamente per tutta una vita e che hanno considerato questa scelta giusta, accontentandosi della stima di Dio e di quelli che stavano loro accanto.

Ma davvero esiste gente del genere? O si tratta di una specie in via di estinzione?
La liturgia ce lo dice e la Parola di Dio lo conferma: i Santi non sono uno sparuto gruppo, ma una moltitudine, sono così numerosi che non li si può neppure contare. Il mondo e la Chiesa possono contare su di loro, sulla loro presenza, spesso muta ma efficace. Sulla loro azione, che non conquista le prime pagine dei giornali, ma contribuisce a far progredire l’umanità.

 

In evidenza: 20 ottobre 2024

Oggi, 20 ottobre, a Roma, il Papa proclama santa Suor Elena Guerra

Questa nostra sorella, nata e vissuta a Lucca, tra l’800 e il ‘900, è nota al mondo come “Apostola dello Spirito Santo”, perché ha testimoniato e promosso nella Chiesa il riferimento allo Spirito, coinvolgendo nella sua opera anche Papa Leone XIII.
Il ritorno allo Spirito Santo che essa volle suscitare, non è una delle tante devozioni, ma una dimensione fondamentale della vita cristiana.

Lo Spirito, che nella vita trinitaria è amore festoso tra il Padre e il Figlio, è presenza di Dio nella storia e vivifica la Chiesa mediante la varietà dei carismi, la preghiera e i sacramenti.

Alla mensa dell’Eucarestia, si rinnova la Pentecoste, perché lo Spirito Santo, primo dono ai credenti, continua a compiere in noi l’opera della santificazione e ci invia al mondo come missionari dell’amore di Dio.

Il ricordo di santa Elena Guerra ci aiuti a vivere un sincero entusiasmo per la preghiera, una profonda gratitudine per la nostra vocazione alla santità e un vivo fervore per la missione di evangelizzare.

 

 

 


Preghiera

O Padre, che hai chiamato la Beata Elena Guerra
a promuovere nel popolo cristiano
la conoscenza e l’amore del tuo Santo Spirito,
fa che, fortificati e rinnovati dai suoi doni,
possiamo vivere le vicende del mondo
sempre rivolti ai beni eterni.
Per Cristo, nostro Signore.

Amen

 


AIUTO SCOLASTICO

I volontari del servizio di “Aiuto scolastico” fanno presente che le richieste sono in continuo aumento, e sono superiori alla disponibilità degli insegnanti.
Chiediamo quindi a chi può di darci una mano. Quest’anno c’è bisogno anche di insegnanti per i ragazzi delle elementari.
Chi fosse disponibile a dare una mano può contattare i volontari dell’Oratorio tutti i giorni dalle 15 alle 19

In evidenza: 13 ottobre 2024

CENTRO DI ASCOLTO CARITAS S.ANNA

Un punto di riferimento per chi ha bisogno di aiuto
e per chi desidera darlo.

  • Centro d’ascolto: il Martedì pomeriggio su appuntamento nei locali di fianco alla Chiesa al primo piano

  • Ritiro Alimenti: durante le celebrazioni o su appuntamento

  • Distribuzione alimenti: nella 1ª e 3ª settimana del mese Mercoledì, Giovedì e Venerdì su appuntamento nel locale dell’ex cinema accanto alla Chiesa

  • Ritiro vestiario e biancheria: il Giovedì dalle 9.30 alle 11.30

  • Distribuzione vestiario e biancheria: il Martedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30 nel locale di fianco alla chiesa sotto il campanile

Le nostre parole chiave:

Accogliere – ascoltare – osservare – rispettare – discernere – dare risposte concrete – orientare accompagnare – responsabilizzare – incoraggiare – sostenere – confrontarsi…

Prossimi appuntamenti

  • Sabato 12 Ottobre Raccolta Alimentare presso la COOP
  • Sabato 16 Novembre Raccolta Alimentare presso la CONAD
  • 15 – 22 Novembre Raccolta di Farmaci per bambini presso la Farmacia Maffei
  • Domenica 17 Novembre Pranzo di Fraternità al Seminario per raccolta fondi

Vi invitiamo a partecipare!

Vuoi saperne di più?
Vuoi collaborare con noi?
Vuoi donare qualche tua risorsa (idee, tempo, esperienza…) ?

Vieni a trovarci o telefonaci, i volontari sono a tua disposizione!

Donatella (333583033 9) – Enza (3291950248) – Luciana (3491319169) – Rosita (3207162452)

Come sostenerci con le tue offerte:
  • Nella cassetta Caritas presente in chiesa
  • Con un bonifico bancario intestato a Chiesa Parrocchiale di S. Anna (Caritas), IBAN IT44P0306913726100000012491

RINGRAZIAMENTI

40 € in memoria di Renzo Pasquinelli per acquisto materiale scolastico
250 € in memoria di Alessandro Pannucci per l’attuazione del Progetto culturale per i giovani

 


In evidenza: 6 ottobre 2024

CENTRO DI ASCOLTO CARITAS S.ANNA

Un punto di riferimento per chi ha bisogno di aiuto
e per chi desidera darlo.

  • Centro d’ascolto: il Martedì pomeriggio su appuntamento nei locali di fianco alla Chiesa al primo piano

  • Ritiro Alimenti: durante le celebrazioni o su appuntamento

  • Distribuzione alimenti: nella 1ª e 3ª settimana del mese Mercoledì, Giovedì e Venerdì su appuntamento nel locale dell’ex cinema accanto alla Chiesa

  • Ritiro vestiario e biancheria: il Giovedì dalle 9.30 alle 11.30

  • Distribuzione vestiario e biancheria: il Martedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30 nel locale di fianco alla chiesa sotto il campanile

Le nostre parole chiave:

Accogliere – ascoltare – osservare – rispettare – discernere – dare risposte concrete – orientare accompagnare – responsabilizzare – incoraggiare – sostenere – confrontarsi…

Chi si rivolge a noi

Sono circa 200 le famiglie seguite, italiani e stranieri in parti quasi uguali. Di queste 140 ritirano il pacco alimentare. Per lo più sono nuclei abbastanza giovani con figli piccoli e/o in età scolastica. Una minoranza è costituita da persone sole o da nuclei di due persone, di età più avanzata.

Gli ambiti di aiuto

  • Accoglienza e ascolto nell’ottica di costruire una relazione di aiuto basata sul reciproco rispetto;
  • Orientamento e guida all’espletamento di pratiche e nei contatti con istituzioni, aziende ecc.
  • Sostegno economico attraverso la distribuzione di alimenti, vestiario, farmaci, bombole, contributi per utenze, affitti e spese condominiali, spese mediche e di trasporto.
  • Sostegno alle attività scolastiche (abbonamenti bus, libri, materiale scolastico) e incentivazione delle esperienze extrascolastiche ( culturali e sportive) tra cui i progetti Lol e Salta su

Tutti questi servizi vengono gestiti in collaborazione con Caritas Diocesana, Servizi Sociali del Comune, Aziende di servizio territoriali.

Le fonti delle nostre risorse materiali

Oltre a percepire ogni anno l’8 per mille da Caritas Italiana, sono soprattutto le offerte della Comunità di S. Anna in varie forme a darci la possibilità di rispondere ai bisogni crescenti delle famiglie seguite, perché, per quanto in maggioranza abbiano un’occupazione, si tratta di lavori precari, poco retribuiti e non sempre regolarmente assicurati. Vi sono poi situazioni in cui l’età o lo stato di salute impediscono l’accesso ad attività lavorative. Per l’approvvigionamento di alimenti il nostro principale fornitore è il Banco Alimentare della Toscana ma nell’ultimo anno la quantità e la qualità dei prodotti è ridotta drasticamente per cui abbiamo ancora più bisogno del contributo di tutti voi per poter dare un pacco decoroso. Olio, pasta, tonno, legumi, latte… sono estremamente necessari.

Iniziative

Dopo l’interruzione a causa del Covid, abbiamo anche ripreso a organizzare iniziative per raccogliere fondi:

  • Sabato 12 Ottobre Raccolta Alimentare presso la COOP
  • Sabato 16 Novembre Raccolta Alimentare presso la CONAD
  • 15 – 22 Novembre Raccolta di Farmaci per bambini presso la Farmacia Maffei
  • Domenica 17 Novembre Pranzo di Fraternità al Seminario per raccolta fondi

Vi invitiamo a partecipare!

Vuoi saperne di più?
Vuoi collaborare con noi?
Vuoi donare qualche tua risorsa (idee, tempo, esperienza…) ?

Vieni a trovarci o telefonaci, i volontari sono a tua disposizione!

Donatella (333583033 9) – Enza (3291950248) – Luciana (3491319169) – Rosita (3207162452)

Come sostenerci con le tue offerte:
  • Nella cassetta Caritas presente in chiesa
  • Con un bonifico bancario intestato a Chiesa Parrocchiale di S. Anna (Caritas), IBAN IT44P0306913726100000012491

RINGRAZIAMENTI

40 € in memoria di Renzo Pasquinelli per acquisto materiale scolastico
250 € in memoria di Alessandro Pannucci per l’attuazione del Progetto culturale per i giovani

In evidenza: 30 Settembre 2024

Il nuovo sistema di riscaldamento della nostra chiesa

Il cuore del nuovo sistema di riscaldamento della nostra chiesa è la pompa di calore. Essa preleva energia termica dall’ambiente esterno e la trasferisce al sistema di riscaldamento interno, costituito da un sistema di tubazioni inserite nelle pedane che sono state installate sotto le panche.
La pompa di calore funziona come un frigorifero al contrario: raccoglie calore dall’esterno e lo immette all’interno.

Il riscaldamento a pavimento richiede una temperatura dell’acqua relativamente bassa (circa 30-40°C), a differenza dei tradizionali radiatori che necessitano di temperature più elevate (60-70°C). Questo lo rende molto efficiente.
Il calore viene diffuso dal basso verso l’alto in modo uniforme, creando un comfort termico superiore rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, perché non ci sono punti di accumulo di calore e l’aria non si surriscalda in prossimità di fonti dirette.
Il pavimento stesso diventa una superficie radiante che emana calore in modo omogeneo.

La pompa di calore è estremamente efficiente in termini di consumo energetico: la pompa di calore può fornire energia termica fino a 5 volte l’energia elettrica consumata.

In conclusione, il riscaldamento a pavimento con pompa di calore è una soluzione tecnologicamente avanzata e sostenibile con alta efficienza energetica, comfort elevato, basso impatto ambientale e, a differenza del vecchio impianto, assenza di rumore.

 


Festa della Patrona Sant’Anna

Il 25 e 26 luglio scorsi abbiamo celebrato la festa della nostra Patrona, anche con la processione che ha visto una buona partecipazione dei fedeli.

L’invocazione a Sant’ Anna

Perché Sant’Anna è ritenuta la protettrice delle donne incinte e delle partorienti? Perché la sua gravidanza fu un miracolo, ebbe un parto felice e sereno, una figlia sana ed esempio di purezza e, nonostante l’età, anche latte sufficiente per allevarla e crescerla.
È per questo le donne incinte e le partorienti devote la invocano, per chiedere la sua intercessione per avere ciò che ebbe lei, da una gravidanza serena al parto senza difficoltà.
Ecco la più nota delle invocazioni:

Preghiera a Sant’Anna della mamma in attesa di un figlio

O Signore, per intercessione
di Sant’Anna, madre della Madonna,
ti chiedo di accompagnarmi in questo tempo
di gestazione della creatura
che hai voluto far vivere nel mio seno.
Grazie, perché mi hai scelta
per questo compito così importante:
essere madre di una nuova creatura
e così collaborare con te Creatore.
O Signore, per intercessione di Sant’Anna,
fa che la creatura che è in me sia un dono
che renda più unita la mia famiglia
e una benedizione per tutti.
Fai che l’attesa della nascita
ci aiuti ad essere generosi e perseveranti
nella fede e nella carità.
Amen

Preghiera a Sant’Anna

Gloriosa Sant’Anna, protettrice delle famiglie cristiane, a te affido i miei figli e i miei nipoti.
So che li ho ricevuti da Dio e che a Dio appartengono.
Pertanto ti prego di concedermi la grazia di accettare ciò che la Divina Provvidenza ha disposto per loro.
Benedicili, o misericordiosa Sant’Anna e mettili sotto la tua protezione.

Non ti chiedo per loro privilegi eccezionali, solamente desidero consacrarti le loro anime e i loro corpi, affinché tu li possa preservare da ogni male.
A te affido le loro necessità temporali e la loro salvezza eterna.

 


Sbandieratori, bene i giovani nei tornei under a Montefalco (PG)

Il Gruppo Sbandieratori e Musici Città di Lucca – Contrada Sant’Anna, torna da Montefalco con grandi soddisfazioni.

Il gruppo storico, protagonista da diversi anni con i propri atleti in ambito nazionale e più volte campione d’Italia nelle varie specialità, si afferma anche con le proprie giovani leve nella XIII edizione dei campionati under organizzati dalla Lega Italiana Sbandieratori.

I rulli di tamburo e la tecnica dei musici Under 15 conquistano la medaglia di bronzo mentre per gli sbandieratori arrivano due argenti con la Piccola squadra under 18 e la coppia Under 18.

Dalla spedizione in terra umbra arriva anche una medaglia d’oro con il singolo under 18 messo in mostra da Federico Rosati.

Dettagli e foto nella Pagina del gruppo sbandieratori e musici



Premiati del concorso di narrativa
“Finestra a primavera”


Ecco l’elenco dei premiati del secondo concorso di narrativa per l’anno 2023/2024, “Finestra a primavera”, indetto dall’Associazione di Volontariato “La Finestra”:

  • Primo premio: Copri il dottore di Claudio Sabò
  • Secondo premio: Parole sospese di Antonella Arcangeli
  • Terzo premio: Sandali alla schiava di Giovanna Maria Cesari

Menzioni speciali:
Correva la fantasia tra la via Emilia e il West di Stefano De Vescovi
Fiocco rosa di Emily Francesconi
Occhi di Franco Regole
Io e te di Manuela Potiti
German e la Betta di Michele Lovi

Premio speciale fedeltà: Gabriele Serafini

La premiazione è prevista per sabato 19 ottobre 2024 alle ore 16.30 presso l’Oratorio di S. Anna, Via Fratelli Cervi – Lucca


Sotto il Matanna una casa che rivive con tanti volontari

Proponiamo l’articolo che il nostro “Giornalista Parrocchiale” Michele Citarella ha pubblicato sulla rivista In Cammino associata al settimanale Toscana Oggi del 23 giugno 2024

L’estate è ormai alle porte e i catechisti delle varie comunità parrocchiali sono in fermento per gli ultimi preparativi in vista dei campi estivi che ravvivano case parrocchiali situate in zone di montagna ora scarsamente abitate e ormai privi di una comunità locale stabilmente presente. Si tratta di case vissute per poche settimane durante l’anno, concentrate nel periodo estivo, ma che richiedono manutenzione costanti e pulizie ordinarie in periodi ben più lunghi del solo periodo dei campeggi, Manutenzione e pulizie che vengono compiute in sordina, lontano dai riflettori e affidate a volontari che hanno deciso di dedicare qualche fine settimana e qualche ritaglio di tempo per contribuire a rendere accogliere queste case dove si svolgono i ritiri estivi dei gruppi di giovani.

Esempio forte di tale legame con la casa parrocchiale di montagna «ricevuta in adozione» arriva dalla comunità di S. Anna (Lucca), dove è attivo da oltre 40 anni il gruppo Foce, nato con l’intento di garantire i lavori di manutenzione della casa estiva di Foce di Bucino.

Era il 1979 quando Monsignor Bruno Tommasi, all’epoca parroco a S. Anna, acquisì questa casa con l’intento di creare un punto stabile di riferimento per momenti di preghiera, formazione e programmazione delle attività per il successivo autunno. I volontari della prima ora ricordano: «Don Bruno sentiva fortemente la necessità di offrire ai ragazzi un luogo isolato dalla frenesia di tutti i giorni e fu abile nel trovare un accordo con i pochi residenti nel posto, cui promise tutela dei luoghi e degli arredi della chiesa e della canonica. Acquisita la gestione della casa, fu necessario mettersi a lavoro per adeguare gli ambienti e renderli ospitali per i gruppi di catechismo». Nacque così il gruppo Foce, che iniziò a prendersi cura della casa all’ombra del Monte Matanna.

La cucina del parroco si trasformò in cucina in grado di preparare pasta e prelibatezze per trenta ragazzi affamati, le camere si riempirono di letti a castello acquisiti e trasportati da S. Anna con la disponibilità e la solidarietà di un’intera comunità, così come vennero realizzati ulteriori servizi igienici e docce, pur mantenendo il decoro che un’area montana richiede.

Nel corso degli anni, il gruppo Foce ha avuto il necessario ricambio generazionale, grazie all’esempio dei predecessori. E sono proprio le nuove leve, nelle domeniche che precedono l’estate, ad organizzarsi per areare gli ambienti dopo mesi di chiusura, a manutenere caldaia e a ripulire le camere e il cortile parrocchiale. Ci sono anche lavori esterni, quali il taglio d’erba, la cura della staccionata e del piazzale antistante alla chiesa. «Negli anni recenti la casa e la chiesa di Foce di Bucino hanno dovuto subire lavori di straordinaria manutenzione ad opera di una ditta specializzata e il nostro impegno si è quindi concentrato nelle pulizie successive al cantiere. Siamo felici di questo nostro compito nella comunità, Che è quello di garantire una casa accogliente in un luogo lontano dallo stress quotidiano, distaccato dai social e prezioso per la catechesi dei giovani della nostra comunità della nostra Diocesi».

 


CORSO PRIMO SOCCORSO E DAE PRESSO IL NOSTRO ORATORIO

 

Un ambiente accogliente è anche un ambiente sicuro. Così il nostro oratorio, che riceve ogni giorno bambini, ragazzi e adulti per attività che spaziano dallo sport alla catechesi fino al Grest, ha organizzato un corso di primo soccorso con aggiornamento periodico con addestramento all’utilizzo del DAE, installato all’interno dei proprio ambienti.

Un’attenzione al prossimo che ha visto protagonisti catechisti, volontari e animatori Grest, attenti a mettere in pratica quanto indicato dai volontari dell’Associazione Mirco Ungaretti cui va il ringraziamento della nostra parrocchia e della comunità di S. Anna.

 


 

Le ultime celebrazioni con i bambini e ragazzi del Catechismo:

Prime Comunioni – Gruppo di IV elementare

Cresima – Gruppi III media

Prima Confessione – Gruppi III elementare