In evidenza: 13 Luglio – 28 Luglio 2025

27 Luglio 2025

5ª Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Beato chi non ha perduto la speranza

Il tema della 5ª Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, “Beato chi non ha perduto la sua speranza” (Sir 14,2), fu scelto da Papa Francesco, mentre Papa Leone ha pubblicato un messaggio.

La giornata si inserisce nel contesto del Giubileo della Speranza 2025. Nel Messaggio, il Santo Padre invita a riconoscere gli anziani non solo come destinatari di attenzione pastorale, ma come testimoni di speranza che, in maniera attiva, sono protagonisti della vita ecclesiale.

La vecchiaia può essere un tempo di beatitudine in cui la speranza, provata nel fuoco di una lunga esistenza, diventa fonte di gioia e di rinnovata fiducia nel Signore. Il Signore “ci insegna che ai suoi occhi la vecchiaia è un tempo di benedizione e di grazia e che gli anziani, per Lui, sono i primi testimoni di speranza” scrive Papa Leone XIV nel suo Messaggio.

I nonni e gli anziani rappresentano una preziosa risorsa spirituale e corporale. Attraverso le loro storie, il loro affetto e la loro saggezza, essi trasmettono valori fondamentali alle nuove generazioni: La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani è dunque un’opportunità per riflettere sull’importanza del dialogo tra le generazioni; promuovere incontri e visite ai nonni e anziani solo o malati; sostenere il ruolo degli anziani come custodi della memoria e della fede.
Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha sottolineato l’importanza di iniziative che coinvolgano le parrocchie, le associazioni cattoliche e le comunità locali per celebrare questo evento Il valore della speranza cristiana.


Ecco il messaggio di Papa Leone XIV  per questa giornata:

Cari fratelli e sorelle,

il Giubileo che stiamo vivendo ci aiuta a scoprire che la speranza è fonte di gioia sempre, ad ogni età. Quando, poi, essa è temprata dal fuoco di una lunga esistenza, diventa fonte di una beatitudine piena.

La Sacra Scrittura presenta diversi casi di uomini e donne già avanti negli anni, che il Signore coinvolge nei suoi disegni di salvezza. Pensiamo ad Abramo e Sara: ormai anziani, restano increduli davanti alla parola di Dio, che promette loro un figlio. L’impossibilità di generare sembrava aver chiuso il loro sguardo di speranza sul futuro.

Non diversa è la reazione di Zaccaria all’annuncio della nascita di Giovanni il Battista: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni» (Lc 1,18). Vecchiaia, sterilità, declino sembrano spegnere le speranze di vita e di fecondità di tutti questi uomini e donne. E anche la domanda che Nicodemo pone a Gesù, quando il Maestro gli parla di una “nuova nascita”, sembra puramente retorica: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?» (Gv 3,4). Eppure ogni volta, davanti a una risposta apparentemente scontata, il Signore sorprende i suoi interlocutori con un intervento di salvezza.

Gli anziani, segni di speranza

Nella Bibbia, Dio più volte mostra la sua provvidenza rivolgendosi a persone avanti negli anni. Così avviene, oltre che per Abramo, Sara, Zaccaria ed Elisabetta, pure per Mosè, chiamato a liberare il suo popolo quando aveva ben ottant’anni (cfr Es 7,7). Con queste scelte, ci insegna che ai suoi occhi la vecchiaia è un tempo di benedizione e di grazia e che gli anziani, per Lui, sono i primi testimoni di speranza. «Cos’è mai questo tempo della vecchiaia? – si domanda al riguardo Sant’Agostino – Ti risponde qui Dio: “Oh, venga meno per davvero la tua forza, affinché in te resti la forza mia e tu possa dire con l’Apostolo: Quando sono debole, allora sono forte”» (Super Ps. 70, 11). Il fatto che il numero di quelli che sono avanti negli anni sia oggi in aumento diventa allora per noi un segno dei tempi che siamo chiamati a discernere, per leggere bene la storia che viviamo.

La vita della Chiesa e del mondo, infatti, si comprende solo nel susseguirsi delle generazioni, e abbracciare un anziano ci aiuta a capire che la storia non si esaurisce nel presente, né si consuma tra incontri veloci e relazioni frammentarie, ma si snoda verso il futuro. Nel libro della Genesi troviamo il commovente episodio della benedizione data da Giacobbe, ormai vecchio, ai suoi nipoti, i figli di Giuseppe: le sue parole li spronano a guardare con speranza al futuro, come al tempo delle promesse di Dio (cfr Gen 48,8-20). Se dunque è vero che la fragilità degli anziani necessita del vigore dei giovani, è altrettanto vero che l’inesperienza dei giovani ha bisogno della testimonianza degli anziani per progettare con saggezza l’avvenire. Quanto spesso i nostri nonni sono stati per noi esempio di fede e di devozione, di virtù civiche e impegno sociale, di memoria e di perseveranza nelle prove! Questa bella eredità, che ci hanno consegnato con speranza e amore, non sarà mai abbastanza, per noi, motivo di gratitudine e di coerenza.

Segni di speranza per gli anziani

Il Giubileo, fin dalle sue origini bibliche, ha rappresentato un tempo di liberazione: gli schiavi venivano affrancati, i debiti condonati, le terre restituite ai proprietari originari. Era un momento di restaurazione dell’ordine sociale voluto da Dio, in cui si sanavano le disuguaglianze e le oppressioni accumulate negli anni. Gesù rinnova questi eventi di liberazione quando, nella sinagoga di Nazaret, proclama il lieto annuncio ai poveri, la vista dei ciechi, la liberazione dei prigionieri e il ritorno alla libertà per gli oppressi (cfr Lc 4,16-21).

Guardando alle persone anziane in questa prospettiva giubilare, anche noi siamo chiamati a vivere con loro una liberazione, soprattutto dalla solitudine e dall’abbandono. Questo anno è il momento propizio per realizzarla: la fedeltà di Dio alle sue promesse ci insegna che c’è una beatitudine nella vecchiaia, una gioia autenticamente evangelica, che ci chiede di abbattere i muri dell’indifferenza, nella quale gli anziani sono spesso rinchiusi. Le nostre società, ad ogni latitudine, si stanno abituando troppo spesso a lasciare che una parte così importante e ricca della loro compagine venga tenuta ai margini e dimenticata.

Davanti a questa situazione, è necessario un cambio di passo, che testimoni un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa. Ogni parrocchia, ogni associazione, ogni gruppo ecclesiale è chiamato a diventare protagonista della “rivoluzione” della gratitudine e della cura, da realizzare facendo visita frequentemente agli anziani, creando per loro e con loro reti di sostegno e di preghiera, intessendo relazioni che possano donare speranza e dignità a chi si sente dimenticato. La speranza cristiana ci spinge sempre a osare di più, a pensare in grande, a non accontentarci dello status quo. Nella fattispecie, a lavorare per un cambiamento che restituisca agli anziani stima e affetto.

Per questo, Papa Francesco ha voluto che la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani si celebrasse anzitutto incontrando chi è solo. E per la medesima ragione, si è deciso che quanti non potranno venire a Roma, quest’anno, in pellegrinaggio, possano «conseguire l’Indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo agli anziani in solitudine, […] quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro (cfr Mt 25, 34-36)» (Penitenzieria Apostolica, Norme sulla Concessione dell’Indulgenza Giubilare, III). Visitare un anziano è un modo per incontrare Gesù, che ci libera dall’indifferenza e dalla solitudine.

Da anziani si può sperare

Il libro del Siracide afferma che la beatitudine è di coloro che non hanno perso la propria speranza (cfr 14,2), lasciando intendere che nella nostra vita – specie se lunga – possono esserci tanti motivi per volgersi con lo sguardo indietro, piuttosto che al futuro. Eppure, come scrisse Papa Francesco durante il suo ultimo ricovero in ospedale, «il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza» (Angelus, 16 marzo 2025). Abbiamo una libertà che nessuna difficoltà può toglierci: quella di amare e di pregare. Tutti, sempre, possiamo amare e pregare.

Il bene che vogliamo ai nostri cari – al coniuge col quale abbiamo passato gran parte della vita, ai figli, ai nipoti che rallegrano le nostre giornate – non si spegne quando le forze svaniscono. Anzi, spesso è proprio il loro affetto a risvegliare le nostre energie, portandoci speranza e conforto.

Questi segni di vitalità dell’amore, che hanno la loro radice in Dio stesso, ci danno coraggio e ci ricordano che «se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno» (2Cor 4,16). Soprattutto da anziani, dunque, perseveriamo fiduciosi nel Signore. Lasciamoci rinnovare ogni giorno dall’incontro con Lui, nella preghiera e nella santa Messa. Trasmettiamo con amore la fede che abbiamo vissuto per tanti anni, in famiglia e negli incontri quotidiani: lodiamo sempre Dio per la sua benevolenza, coltiviamo l’unità con i nostri cari, allarghiamo il nostro cuore a chi è più lontano e, in particolare, a chi vive nel bisogno. Saremo segni di speranza, ad ogni età.

Dal Vaticano, 26 giugno 2025

LEONE PP. XIV

Celebrazione del Battesimo

La prossima celebrazione del Battesimo sarà Domenica 28 settembre 2025.
I genitori che desiderano battezzare il proprio bambino si mettano in contatto con il parroco.

 


Campi estivi a Foce di Bucino

 

Anche quest’anno si svolgeranno i campeggi estivi, secondo il calendario sotto riportato.

Calendario dei campi estivi 2025
Gruppo di 1ª Media 22 – 24 Luglio
Gruppo di 2ª Media (Tabor) 1 – 5 Agosto
Gruppo di 3ª Media (Emunà) 27 – 31 Agosto
Gruppo di 1ª Superiore 27 – 30 Luglio
Gruppo di 2ª Superiore 18 – 23 Agosto
Gruppo di 3ª Superiore (Zaccheo) 11 – 17 Agosto
Gruppo di 4ª e 5ª Superiore (Emmaus) 7 – 10 Agosto
Possibile Meeting Giovanissimi 5 – 7 Settembre

 

 


 

In evidenza: Giugno – Luglio 2025

Celebrazione del Battesimo

La prossima celebrazione del Battesimo sarà Domenica 28 settembre 2025.
I genitori che desiderano battezzare il proprio bambino si mettano in contatto con il parroco.

 


Campi estivi a Foce di Bucino

 

Anche quest’anno si svolgeranno i campeggi estivi, secondo il calendario sotto riportato.

Calendario dei campi estivi 2025
Gruppo di 1ª Media 22 – 24 Luglio
Gruppo di 2ª Media (Tabor) 1 – 5 Agosto
Gruppo di 3ª Media (Emunà) 27 – 31 Agosto
Gruppo di 1ª Superiore 27 – 30 Luglio
Gruppo di 2ª Superiore 18 – 23 Agosto
Gruppo di 3ª Superiore (Zaccheo) 11 – 17 Agosto
Gruppo di 4ª e 5ª Superiore (Emmaus) 7 – 10 Agosto
Possibile Meeting Giovanissimi 5 – 7 Settembre

 

 


 

In evidenza: 15 Giugno 2025

Celebrazione del Battesimo

La prossima celebrazione del Battesimo sarà Domenica 28 settembre 2025.
I genitori che desiderano battezzare il proprio bambino si mettano in contatto con il parroco.

 


Campi estivi a Foce di Bucino

 

Anche quest’anno si svolgeranno i campeggi estivi, secondo il calendario sotto riportato.

Calendario dei campi estivi 2025
Gruppo di 1ª Media 22 – 24 Luglio
Gruppo di 2ª Media (Tabor) 1 – 5 Agosto
Gruppo di 3ª Media (Emunà) 27 – 31 Agosto
Gruppo di 1ª Superiore 27 – 30 Luglio
Gruppo di 2ª Superiore 18 – 23 Agosto
Gruppo di 3ª Superiore (Zaccheo) 11 – 17 Agosto
Gruppo di 4ª e 5ª Superiore (Emmaus) 7 – 10 Agosto
Possibile Meeting Giovanissimi 5 – 7 Settembre

 

 


 

In evidenza: 8 Giugno 2025

Ordinazione Sacerdotale di Fra’ Martino

Domenica 15 giugno, alle ore 18 in Cattedrale, il nostro Vescovo Paolo ordina presbitero il nostro carissimo Fra’ Martino.

Celebrerà la sua prima Messa a S. Anna domenica 22 giugno, alle ore 18.

Grati al Signore partecipiamo alla gioia di Fra’ Martino e preghiamo per lui


Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani

Clicca sul collage per vedere la galleria completa delle immagini

Sabato 30 maggio e domenica 1° giugno 55 persone della parrocchia, insieme a don Paolo, hanno partecipato a Roma al Giubileo delle famiglie.
Il pullman che ha accompagnato il gruppo al pellegrinaggio, in questi due giorni, si è trasformato in una “seconda casa” dove poter condividere desideri e curiosità, ansie e aspettative in un clima di autentica fraternità. La presenza di tre famiglie con i loro bambini, è stata per tutti un ulteriore momento di gioia e fraternità.

Durante la giornata di sabato, prima di partecipare alla festa organizzata in Piazza San Giovanni in Laterano, è stato possibile rendere un sincero e commosso omaggio alla tomba di Papa Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Momento centrale del Giubileo è stato, senza dubbio, la partecipazione in Piazza San Pietro alla Messa presieduta da Papa Leone IV domenica 1° giugno.
In una calda e assolata mattinata il nuovo Papa si è avvicinato ai partecipanti salutando e benedicendo tutti i presenti. Ha colpito soprattutto, oltre alle parole del Santo Padre, il raccoglimento e la partecipazione autentica di tutti i circa 70.000 presenti durante la celebrazione.

Nel pomeriggio il Giubileo si è concluso con un “pellegrinaggio” nella Basilica di San Pietro e passaggio attraverso la Porta Santa.
Durante questi due giorni i partecipanti hanno affidato al Signore, pensieri e preghiere, in maniera anonima, con le quali è stato fatto un cartellone e messo in chiesa.


Preghiera del Giubileo della Speranza

Padre che sei nei cieli, la fede che ci hai donato nel tuo Figlio Gesù, nostro fratello,
e la fiamma di carità effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi la beata speranza per l’avvento del tuo Regno.
La grazia del Giubileo ravvivi la speranza.
A Te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli.
Amen

 


Campi estivi a Foce di Bucino

 

Anche quest’anno si svolgeranno i campeggi estivi, secondo il calendario sotto riportato.

Calendario dei campi estivi 2025
Gruppo di 1ª Media 22 – 24 Luglio
Gruppo di 2ª Media (Tabor) 1 – 5 Agosto
Gruppo di 3ª Media (Emunà) 27 – 31 Agosto
Gruppo di 1ª Superiore 27 – 30 Luglio
Gruppo di 2ª Superiore 18 – 23 Agosto
Gruppo di 3ª Superiore (Zaccheo) 11 – 17 Agosto
Gruppo di 4ª e 5ª Superiore (Emmaus) 7 – 10 Agosto
Possibile Meeting Giovanissimi 5 – 7 Settembre

 

 


 

In evidenza: 2 Giugno 2025

Ordinazione Sacerdotale di Fra’ Martino

Domenica 15 giugno, alle ore 18 in Cattedrale, il nostro Vescovo Paolo ordina presbitero il nostro carissimo Fra’ Martino.

Celebrerà la sua prima Messa a S. Anna domenica 22 giugno, alle ore 18.

Grati al Signore partecipiamo alla gioia di Fra’ Martino e preghiamo per lui



Proponiamo la lettura di questo articolo di Mons. Bruno Forte, pubblicato sul quotidiano Avvenire del 27/05/2025. Eccone una breve sintesi:

Nel 2016, la Conferenza dei Rabbini Europei e d’America ha affermato che, nonostante le “inconciliabili differenze teologiche“, gli ebrei vedono nei cattolici “partner, stretti alleati, amici, fratelli” impegnati insieme per “un mondo migliore… benedetto dalla pace, dalla giustizia sociale e dalla sicurezza“. La pace è descritta come una benedizione autentica da perseguire con forza attraverso parole e azioni.

La Dichiarazione richiama anche il ricordo dell’Olocausto, definito da Giovanni Paolo II come “il male assoluto”, e riconosce che da quella tragedia è nato “un risveglio miracoloso della coscienza ebraica”. Da questa rinascita emergono due doveri fondamentali: “essere luce per le nazioni” e “assicurare il proprio futuro, nonostante l’odio e la violenza del mondo”.

A sostegno di questa missione, si sottolinea come il popolo ebraico abbia lasciato “molte benedizioni” all’umanità, contribuendo in campi come la scienza, la cultura e l’etica.

Tuttavia, questa visione sembra in contrasto con le attuali azioni dell’esercito israeliano a Gaza, dove si denuncia “la quotidiana uccisione di bambini, donne, anziani e civili innocenti”, in risposta ad Hamas che “si nasconde fra quella gente”. Pur riconoscendo la gravità dell’attacco terroristico iniziale, la risposta militare viene criticata per la sua mancanza di distinzione tra colpevoli e innocenti.

Si richiama infine l’appello del Papa, che invita a “ricercare sinceramente la pace” nel rispetto della vita umana, e si rilancia l’auspicio profetico della Dichiarazione: “camminare sulle vie di Dio, nutrire gli affamati, vestire gli ignudi, dare gioia a vedove e orfani, rifugio ai perseguitati e agli oppressi”. La conclusione pone una domanda aperta e urgente: quando sarà possibile vedere ebrei e palestinesi cooperare per realizzare la visione di “due popoli – due Stati”, in pace e collaborazione?


 

Campi estivi a Foce di Bucino

 

Anche quest’anno si svolgeranno i campeggi estivi, secondo il calendario sotto riportato.

Calendario dei campi estivi 2025
Gruppo di 1ª Media 22 – 24 Luglio
Gruppo di 2ª Media (Tabor) 1 – 5 Agosto
Gruppo di 3ª Media (Emunà) 27 – 31 Agosto
Gruppo di 1ª Superiore 27 – 30 Luglio
Gruppo di 2ª Superiore 18 – 23 Agosto
Gruppo di 3ª Superiore (Zaccheo) 11 – 17 Agosto
Gruppo di 4ª e 5ª Superiore (Emmaus) 7 – 10 Agosto
Possibile Meeting Giovanissimi 5 – 7 Settembre

 

 


 

In evidenza: 25 Maggio 2025

Ordinazione Sacerdotale di Fra’ Martino

Domenica 15 giugno, alle ore 18 in Cattedrale, il nostro Vescovo Paolo ordina presbitero il nostro carissimo Fra’ Martino.

Celebrerà la sua prima Messa a S. Anna domenica 22 giugno, alle ore 18.

Grati al Signore partecipiamo alla gioia di Fra’ Martino e preghiamo per lui

 


 

Campi estivi a Foce di Bucino

 

Campeggio gruppo Magnede

Anche quest’anno si svolgeranno i campeggi estivi, secondo il calendario sotto riportato.

Calendario dei campi estivi 2025
Gruppo di 1ª Media 22 – 24 Luglio
Gruppo di 2ª Media (Tabor) 1 – 5 Agosto
Gruppo di 3ª Media (Emunà) 27 – 31 Agosto
Gruppo di 1ª Superiore 27 – 30 Luglio
Gruppo di 2ª Superiore 18 – 23 Agosto
Gruppo di 3ª Superiore (Zaccheo) 11 – 17 Agosto
Gruppo di 4ª e 5ª Superiore (Emmaus) 7 – 10 Agosto
Possibile Meeting Giovanissimi 5 – 7 Settembre

 

 


 

In evidenza: 18 Maggio 2025

 RINGRAZIAMO IL SIGNORE PER IL DONO DI PAPA LEONE XIV

 

Il primo discorso pronunciato da Leone XIV dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro rappresenta una chiara testimonianza della sua spiritualità missionaria, ispirata alla teologia agostiniana e fondato sulla “Vita secondo lo Spirito”.

«La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi».
Con queste parole, tratte dal saluto del Cristo Risorto, si è aperto il suo messaggio al mondo. Parole che evocano l’immagine del Buon Pastore che offre la propria vita per il bene del suo gregge. Leone XIV ha voluto che questo saluto di pace raggiungesse ogni persona, ogni famiglia, ogni popolo, senza confini.
Un richiamo universale che rende evidente la vocazione missionaria della Chiesa come apertura radicale all’altro, senza distinzione di cultura, religione o nazione.

Questo approccio si inserisce nel solco tracciato dal suo predecessore, Papa Francesco, che in occasione della Pasqua, nel suo ultimo giorno terreno, aveva rivolto la benedizione non solo a Roma ma all’intera umanità. Un gesto che per Leone XIV diventa simbolo di una Chiesa estroversa, orientata al mondo.

Nel contesto odierno, segnato da crescenti fratture, instabilità e disuguaglianze, Leone XIV rilancia un messaggio di fiducia: «Dio ci ama, e il male non avrà l’ultima parola. Tutti siamo nelle mani di Dio». Un’affermazione che riecheggia l’appello alla fratellanza universale di Francesco: «Siamo tutti fratelli, nella stessa barca. Nessuno si salva da solo».

La missione di annuncio e testimonianza non è mai sinonimo di proselitismo, ma piuttosto di condivisione autentica. Essa supera barriere e pregiudizi, si fa incontro, dialogo, costruzione di ponti: «“L’umanità necessità di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci (…) a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace”». È una chiamata a riscoprire il significato profondo della pace, spesso svuotata di contenuto da ideologie chiuse e nazionaliste. I ponti diventano, così, simbolo di fraternità e solidarietà globali.

In questa visione, la missione non si riduce a un’ottica sull’istituzione ecclesiale, ma si apre alla prospettiva del Regno di Dio. Il fondamento è la comune appartenenza alla famiglia umana: riconoscersi figli dello stesso Creatore implica il camminare insieme, soprattutto in un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. Come scriveva San Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Missio, «non si possa disgiungere il Regno dalla Chiesa, certo, questa non è fine a se stessa, essendo ordinata al
Regno di Dio, di cui è germe, segno e strumento».

Ciò significa che il Regno è già all’opera nel mondo, anche al di fuori dei confini visibili della Chiesa, nella storia concreta dell’umanità. E questa consapevolezza anima il servizio di tanti missionari e missionarie, compreso Leone XIV stesso, il quale porta con sé l’esperienza vissuta tra le genti.

Questa dimensione missionaria rende il suo pontificato particolarmente attento al tema della comunione. L’evangelizzazione autentica, infatti, non può prescindere da un dialogo sincero e da relazioni fraterne tra coloro che la portano avanti. Dove mancano armonia e confronto, viene meno anche la forza comunicativa del Vangelo.

Proprio per questo, l’elezione di Papa Leone XIV rappresenta un segnale di speranza in un’epoca segnata da divisioni, anche all’interno della Chiesa. La sua doppia appartenenza – americana di origine, peruviana di missione – racconta una Chiesa che vive la missione come identità, che si fa storia attraverso l’incontro e la testimonianza.


 

 


 

In evidenza: 11 Maggio 2025

Santa messa di prima comunione

Domenica 18 maggio, alle ore 10, in Chiesa, sarà celebrata la Santa Messa di Prima Comunione per 33 bambini del gruppo di 4° Elementare. I loro nomi sono:
Adami Valentina – Bogliolo Pietro – Carli Giacomo -Cassettari Lucia – Cattani Giulio – Cima Emma – Crimaldi Gabriele – Del Cima Nicole – Di bella Lorenzo – Fabbri Luca Angel – Giannecchini Anna – Giannoni Fabio – Grossi Arianna – Galaudaralalage Rafael Perera – Sanchez Xavi Huacaychuco – Lippi Daniele – Lleshaj Diego – Lo Sasso Giulia – Maraschin Maria Chiara – Marciello Gioia – Mencacci Niccolò – Moscardini Emma – Pancaccini Susanna – Pertici Alberto – Pieretti Alessia – Randazzo Rebecca – Ranieri Mariarosa – Riggi Matias Lionel – Quinn Santelices Alicia – Shalom Fernando – Tata Melissa – Tomei Cecilia – Rugani Milo.

La nostra comunità prega per i bambini che ricevono Gesù eucaristico per la prima volta

O Dio, Padre misericordioso, ti preghiamo per i bambini della nostra Comunità che si preparano a ricevere la prima comunione.
Concedi loro un cuore aperto e disponibile per accogliere il tuo amore e la tua grazia.
Fa’ si che questa celebrazione sia un momento di gioia e di crescita spirituale per loro.

Signore Gesù, tu hai detto: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”, Ti preghiamo di proteggere e guidare questi bambini. Fa’ che possano sperimentare la tua presenza reale nell’Eucarestia e possano crescere nella conoscenza e nell’amore per te.
Infondi in loro uno spirito di devozione e di gratitudine per questo grande dono che stanno per ricevere.

Spirito Santo, vieni su questi bambini e riempili della tua luce e della tua saggezza.
Illumina la loro mente affinché possano comprendere il significato profondo della comunione eucaristica.
Rafforza la loro fede e dona loro il coraggio di testimoniare il tuo amore nel mondo.
Benedici i loro genitori e catechisti che li hanno accompagnati in questo cammino di preparazione.
Possano essere sempre testimoni viventi della tua grazia e del tuo amore.

Amen.

 


Dichiarazione del nostro Arcivescovo Paolo Giulietti sull’elezione di Papa Leone XIV

«Condividiamo la gioia di tutta la Chiesa per l’elezione del nuovo Papa» ha dichiarato Giulietti dopo aver ascoltato le prime parole del nuovo Pontefice. Poi ha aggiunto: «Intanto da perugino non posso non ricordare che l’ultimo Papa che si è chiamato Leone è stato arcivescovo di Perugia, Gioacchino Pecci, poi Papa Leone XIII. E c’è, in questo, un richiamo a un Papa sociale, infatti è il Papa della Rerum novarum ma anche dello Spirito Santo. Non dobbiamo dimenticare, e qui c’è il legame con Lucca, che Papa Leone XIII ebbe una corrispondenza con Santa Elena Guerra e scrisse l’Enciclica sullo Spirito Santo. Direi quindi che c’è una gioia particolare di noi, come Chiesa di Lucca, di me, come vescovo di Lucca, nell’accogliere il nuovo Papa, Leone XIV. Gli auguriamo, assieme a tutta la Chiesa, di camminare sulle vie che il suo predecessore ha tracciato. Che sono le vie di una Chiesa attenta al mondo e di una Chiesa aperta all’azione dello Spirito Santo. Penso davvero – ha continuato l’arcivescovo – che questo nome sia di buon auspicio, per queste due dimensioni che Papa Francesco ha consegnato: l’attenzione al mondo, a partire dalla pace, e l’affidamento alla guida docile dello Spirito Santo che ci porta su vie nuove e inaspettate. Come inaspettata per tanti è stata questa elezione, perché in pochi lo conoscevano, anche se era tra i papabili. Del resto – ha concluso Giulietti – come spesso accade, lo Spirito Santo ci sorprende e sorprendendoci ci fa capire che la Chiesa la guida lui, su strade che noi dobbiamo docilmente scoprire e seguire».

 

Proponiamo la lettura di questo articolo articolo del Cardinale Zuppi pubblicato sul quotidiano Avvenire.

In evidenza: 4 Maggio 2025

Chiesa in attesa, ma è realtà viva

Quale che sia l’indicazione del Conclave che ci restituirà il Papa, consegnando alla Chiesa il nuovo erede del ministero dell’apostolo Pietro, il nuovo Papa non arriverà in una Chiesa vuota, che nell’attesa smette di respirare e di vivere. La Chiesa non incomincia con il nuovo Papa e non finirà con lui.
Il tema è materia per un primo esercizio spirituale, con il quale noi – la Chiesa che c’è – possiamo rendere percepibile la nostra affettuosa e partecipe cooperazione al compito che viene affidato ai cardinali elettori.
Loro devono indicare il Papa per la Chiesa, non il rappresentante di una lobby di governo. E noi siamo la Chiesa che si sintonizza con lo spirito di questo adempimento, disposto dal Signore. Non dobbiamo vivere in apnea il momento, o sprecarlo nel toto-papa: dobbiamo metterci noi stessi seriamente sulla lunghezza d’onda dei temi e degli interrogativi che definiscono il campo odierno della missione e della comunione ecclesiale.
Il Papa non viene a riempire un vuoto di potere, ma a esaltare una pienezza di fede. Se questa corrispondenza si realizza, la sua irradiazione nella città secolare e nel mondo frantumato dalla condizione presente, sarà irresistibile.
La gioia del Vangelo non rimuove le congiunture drammatiche del presente: ma la fede nel Risorto riscalda di comunione il ministero del Vangelo. Quello del Papa, in primo luogo, e perciò anche il nostro.

(Pierangelo Sequeri, dal quotidiano Avvenire del 29/4/2025)


Preghiera per l’elezione del nuovo Papa

«Mentre si celebra l’elezione del successore di Pietro, la Chiesa è particolarmente unita con i sacri Pastori e soprattutto con i Cardinali elettori, ed implora da Dio il nuovo Sommo Pontefice, come dono della sua bontà e provvidenza. È necessario, infatti, che tutta la Chiesa, come la prima comunità dei cristiani, di cui si parla negli Atti degli Apostoli (cf. 1, 14), in unione spirituale con Maria, Madre di Gesù, perseveri concordemente nella preghiera per ottenere dal Signore un degno Pastore» (Ordo Rituum Conclavis)

Dio Padre, noi ti preghiamo: manda il soffio potente del tuo Santo Spirito sui Cardinali riuniti per scegliere il nuovo Vescovo di Roma, Papa di tutta la Chiesa Cattolica.

Fa che ascoltino con umiltà e fiducia il Tuo volere, perché la Chiesa abbia il Pastore che Tuo figlio Gesù ha scelto.

Aiutali ad esercitare il necessario discernimento e a non lasciarsi condizionare da criteri o da influenze estranei al vero bene della Chiesa.

Converti i nostri cuori, perché il nuovo Papa trovi un popolo di discepoli missionari, pieni di fede, speranza e carità.

Proteggi e guida sempre la Tua Chiesa.

Custodisci il mondo nella pace.

Maria Santissima, Madre della Chiesa, poni il tuo sigillo sul conclave e, una volta eletto, proteggi il nuovo Papa.

Amen

 


 

In evidenza: 27 Aprile 2025

Il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana
in occasione della morte del Papa

Sapiente e coraggioso pastore di tutti

«Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1)

Queste parole del Vangelo di Giovanni sembrano oggi più che mai adatte a descrivere il Pontificato di Francesco. Sono ancora negli occhi di tutti, infatti, le ultime immagini, mentre passa attraverso la folla di Piazza San Pietro nella Domenica di Risurrezione. E in realtà è proprio la contemplazione del Risorto, il Cristo Buon Pastore, a sostenere la Chiesa italiana in questo momento in cui eleva la sua preghiera di suffragio per Papa Francesco, Vescovo di Roma e Primate d’Italia.

Con parole incisive e gesti profetici, Francesco si è rivelato davvero Pastore di tutti secondo il cuore misericordioso del Padre (cf. Ger 3,15). Sin dall’inizio del suo ministero petrino, ha mostrato una particolare vicinanza al suo gregge, che ha condotto con sapienza e coraggio. In particolare, i Vescovi italiani gli sono grati per il costante dialogo e, soprattutto, per aver incarnato per primo quello straordinario programma di vita che aveva sintetizzato invitando ad essere sacerdoti con l’odore delle pecore e il sorriso dei padri (cfr. Omelia, Santa Messa del Crisma, 2 aprile 2015).

Torna alla mente il “buona sera” con cui si è presentato alla Chiesa e al mondo intero: quel saluto ha rappresentato uno spartiacque, l’inizio di un rapporto tra un padre e i suoi figli a cui ha ricordato quanto il Vangelo sia attraente, gioioso, capace di dare risposta alle tante domande della storia, anche a quelle sopite o soffocate.
Da padre, ha indicato la via dell’ascolto e della prossimità, incoraggiando a uscire dalle logiche del consenso, dell’abitudine, dalla tentazione dello scoraggiamento o del potere che limita lo sguardo all’io senza aprirlo al noi.

L’invito rivolto ai partecipanti al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze ha tracciato una rotta precisa: «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza» (10 novembre 2015). Questo desiderio continua a ispirare le azioni delle comunità ecclesiali.

«Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, nessuno di noi è un’isola, […] possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno», è stato uno degli insegnamenti più incisivi del Pontificato, che ha attraversato il dramma della pandemia, con il suo carico di dolore, solitudine e morte. L’incedere del Santo Padre, da solo, in silenzio, su una Piazza San Pietro vuota, in occasione del “Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia” (27 marzo 2020), resta scolpito nelle menti e nei cuori di tutti. Così come il capo chino e le lacrime davanti all’Immacolata, alla quale spesso ha affidato l’angoscia per il dramma delle guerre, chiedendo a tutti di diventare artigiani di pace, ogni giorno, nelle pieghe della quotidianità, in ogni ambito di vita.

La Chiesa in Italia lo ringrazia, in modo speciale, per il dono del Cammino sinodale e l’incessante incoraggiamento ad andare avanti insieme.
E oggi, insieme, affida il suo Pastore, che ha amato davvero i suoi sino alla fine, all’abbraccio tenero e misericordioso del Padre.