Vita Parrocchiale: 27 Aprile – 3 Maggio 2025
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 27 APRILE
Orario SS. Messe:
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: Ore 18
– All’uscita di Chiesa, le volontarie del Gruppo del cucito hanno organizzato una mostra-mercato
– Dalle ore 18 alle 22, presso l’Oratorio, incontro mensile del gruppo famiglie - MARTEDÌ 29 APRILE
– Alle ore 17.30, all’Oratorio, incontro di preghiera e di riflessione sul Vangelo della Domenica.
– Alle ore 21, all’Oratorio, incontro del gruppo Emmaus.
Incontri di riflessione biblica nelle famiglie
Si seppe che Gesù era in casa (Mc 2,1)
LUNEDÌ 28 APRILE
– Alle ore 18 presso la casa di Lida Sebastiani in Via di Boboli n.139MARTEDÌ 29 APRILE
– Alle ore 18.30, presso la casa di Emanuele Migliorisi in Via Matteotti, 337
– Alle ore 21 presso la casa di Angelo Benvenuti in via del Chiasso, 327
– Alle ore 21 presso la casa di Francesca Martinelli via del Palazzaccio, 33 trav. IVVENERDÌ 2 MAGGIO
– Alle ore 21 presso la casa di Giulia Galli in Via dei Guami, 59
- SABATO 3 MAGGIO
– In Chiesa Parrocchiale, dalle ore 10 alle 12, Adorazione Eucaristica.
In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni
– Alle ore 15, all’Oratorio, incontri di catechismo per i gruppi di 3ª, 4ª e 5ª elementare, 1ª e 2ª Media
– In chiesa, alle ore 19.00 S. Messa festiva - DOMENICA 4 MAGGIO
Orario SS. Messe:
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: Ore 18
– Ritiro conclusivo per la formazione dei giovani catechisti.
– Alla S. Messa delle ore 10.30 Celebrazione del Sacramento del Battesimo per 4 bambini della nostra Comunità.
– Alle ore 12.30, presso il Seminario Arcivescovile, pranzo di Fraternità organizzato dalla Caritas per raccolta fondi a favore delle famiglie in difficoltà.
Recita del S. Rosario nel mese di maggio
La fede del popolo di Dio dedica alla Madonna, nel mese di maggio, la preghiera del Santo Rosario.
Durante questo mese, nei giorni feriali, verrà recitato in Chiesa, alle ore 18, prima della S. Messa.
Il “Maggetto” viene fatto anche, dal lunedì al venerdì:
– Alle 17 nella Chiesina del Palazzaccio
– Alle ore 17.30 all’Oratorio
– Alle ore 21, nella chiesina di Corte Lenzi, in Via Cavalletti
Il Grest riparte!
Si svolgerà da lunedì 16 giugno a venerdì 25 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 16:30, presso l’Oratorio di S. Anna.
Le iscrizioni saranno in presenza all’oratorio nei giorni:
- martedì 6 maggio dalle 16:00 alle 19:00
- mercoledì 7 maggio dalle 16:00 alle 19:00
- giovedì 8 maggio dalle 16:00 alle 19:00
- venerdì 9 maggio dalle 16:00 alle 19:00
ATTENZIONE! Per accedere alle iscrizioni è necessario prenotare un appuntamento tramite il seguente link: prenotime che sarà attivo a partire dalle ore 13.00 del 2 maggio.
Per maggiori informazioni visita il sito dell’Oratorio o chiama il numero 353 4575942
In evidenza: 27 Aprile 2025
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana
in occasione della morte del Papa
Sapiente e coraggioso pastore di tutti
«Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1)
Queste parole del Vangelo di Giovanni sembrano oggi più che mai adatte a descrivere il Pontificato di Francesco. Sono ancora negli occhi di tutti, infatti, le ultime immagini, mentre passa attraverso la folla di Piazza San Pietro nella Domenica di Risurrezione. E in realtà è proprio la contemplazione del Risorto, il Cristo Buon Pastore, a sostenere la Chiesa italiana in questo momento in cui eleva la sua preghiera di suffragio per Papa Francesco, Vescovo di Roma e Primate d’Italia.
Con parole incisive e gesti profetici, Francesco si è rivelato davvero Pastore di tutti secondo il cuore misericordioso del Padre (cf. Ger 3,15). Sin dall’inizio del suo ministero petrino, ha mostrato una particolare vicinanza al suo gregge, che ha condotto con sapienza e coraggio. In particolare, i Vescovi italiani gli sono grati per il costante dialogo e, soprattutto, per aver incarnato per primo quello straordinario programma di vita che aveva sintetizzato invitando ad essere sacerdoti con l’odore delle pecore e il sorriso dei padri (cfr. Omelia, Santa Messa del Crisma, 2 aprile 2015).
Torna alla mente il “buona sera” con cui si è presentato alla Chiesa e al mondo intero: quel saluto ha rappresentato uno spartiacque, l’inizio di un rapporto tra un padre e i suoi figli a cui ha ricordato quanto il Vangelo sia attraente, gioioso, capace di dare risposta alle tante domande della storia, anche a quelle sopite o soffocate.
Da padre, ha indicato la via dell’ascolto e della prossimità, incoraggiando a uscire dalle logiche del consenso, dell’abitudine, dalla tentazione dello scoraggiamento o del potere che limita lo sguardo all’io senza aprirlo al noi.
L’invito rivolto ai partecipanti al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze ha tracciato una rotta precisa: «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza» (10 novembre 2015). Questo desiderio continua a ispirare le azioni delle comunità ecclesiali.
«Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, nessuno di noi è un’isola, […] possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno», è stato uno degli insegnamenti più incisivi del Pontificato, che ha attraversato il dramma della pandemia, con il suo carico di dolore, solitudine e morte. L’incedere del Santo Padre, da solo, in silenzio, su una Piazza San Pietro vuota, in occasione del “Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia” (27 marzo 2020), resta scolpito nelle menti e nei cuori di tutti. Così come il capo chino e le lacrime davanti all’Immacolata, alla quale spesso ha affidato l’angoscia per il dramma delle guerre, chiedendo a tutti di diventare artigiani di pace, ogni giorno, nelle pieghe della quotidianità, in ogni ambito di vita.
La Chiesa in Italia lo ringrazia, in modo speciale, per il dono del Cammino sinodale e l’incessante incoraggiamento ad andare avanti insieme.
E oggi, insieme, affida il suo Pastore, che ha amato davvero i suoi sino alla fine, all’abbraccio tenero e misericordioso del Padre.
La fede di Tommaso
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Caravaggio – Incredulità di S. Tommaso
Metti qui il tuo dito (Gv 20,27)
Di Tommaso siamo pronti tutti a ricordare i dubbi, la voglia di vedere e di toccare. E così quasi ci dimentichiamo della sua professione di fede: “Mio Signore e mio Dio”. Poche parole che costituiscono, però, un riconoscimento essenziale. Tommaso non ci trasmette solo i suoi dubbi, ma anche la sua fede.
Così, in questa seconda domenica di Pasqua, ci scopriamo tutti un poco Tommaso. Abbiamo gli stessi suoi dubbi: vorremmo toccare, renderci conto,. La nostra fede parte da lontano, da questo desiderio di sapere, di trovare, da questa voglia di cercare. C’è in ogni caso qualcosa che facciamo fatica ad accettare, oggi come allora. Ed è che il Crocifisso possa risorgere, che il condannato possa diventare il vincitore e, addirittura, il Signore.
Noi, come Tommaso, restiamo sconcertati davanti a questi fatti. Ecco perché dubitiamo della risurrezione. Da che mondo è mondo hanno dipinto Dio come il Forte, il Potente, colui che piega al suo volere ogni uomo. Come è possibile ora che proprio dal fallimento più evidente, Dio tragga salvezza e vita per tutti?
In definitiva credere vuol dire fidarsi, o meglio “affidarsi” a Cristo, mettere la propria vita non nelle mani potenti e sicure di qualche condottiero, ma nelle mani di colui che si è lasciato inchiodare alla croce. Mani piene di amore e di tenerezza. Come Tommaso anche noi finiamo col riconoscere nell’Uomo della croce il Figlio di Dio, il nostro Signore.
In quel momento scompaiono le nostre paure, le nostre ansie, il nostro bisogno di sentirci sempre garantiti e protetti. E vediamo finalmente la forza dell’amore, un amore che sembra debole solo perché è disarmato. Un amore che accetta di soffrire e anche di perdere, pur di andare fino in fondo.
Come per Tommaso anche per noi la confessione di fede diventa abbandono fiducioso alla guida di colui che ha aperto, davanti a noi e per noi, il sentiero della vita.