1 Gennaio 2022
Preghiera di fronte al Presepe
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un abbraccio universale di pace!
Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dalla intolleranza.
Sei tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della Pace, dono di pace all’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.
(Papa Giovanni Paolo II)
UN ANNO DI GRAZIA, NONOSTANTE TUTTO
Pandemia e, di conseguenza, crisi del sistema sanitario e sociale, del mondo economico, cassa integrazione… Dichiaratamente, quello che abbiamo vissuto anche nel 2021 non è stato entusiasmante.
E non si sa quando usciremo dal tunnel oscuro, quando potremo tornare a tirare il fiato, a guardare al futuro con una certa serenità.
Inutile nasconderselo: è in queste condizioni che affrontiamo il nuovo anno. Col timore di dover stringere ulteriormente i cordoni della borsa, di faticare ancora di più a giungere a fine mese, di non riuscire a pagare il mutuo della casa agevolmente.
Il rischio è che questa situazione ci incattivisca un po’ tutti, ci renda meno compassionevoli verso i poveri (che tuttavia stanno peggio di noi), meno disposti a praticare la solidarietà nei confronti di chi conosce un disagio a volte più consistente del nostro.
Come reagiremo noi cristiani? Saremo come tutti gli altri? Oppure saremo capaci di trovare le ragioni della solidarietà, dell’accoglienza, della fraternità?
L’anno nuovo sarà, nonostante tutto, un anno di grazia, se saremo disposti ad accogliere la Buona Novella e a lasciarci trasformare dal suo amore!
All’inizio del nuovo anno abbiamo l’abitudine di scambiarci gli auguri con amici e conoscenti. Auguriamo salute, benessere, successo, amore…
Come cristiani, tuttavia, dovremmo andare oltre e cercare nel mistero del Natale, le ragioni profonde della nostra felicità: grazie al “si” di Maria, Dio è venuto ad abitare in mezzo agli uomini, si è stabilito tra di noi, ha sposato l’umanità ferita per strapparla alla fatalità del male e della morte ed offrirle un futuro di luce e di vita.
Assieme a Maria lasciamoci anche noi afferrare e rinnovare dallo Spirito!
Assieme a Maria lasciamoci abitare dalla Parola e operiamo perché porti frutto nella nostra vita! Assieme a Maria corriamo il rischio della fiducia per riuscire a donare anche noi Gesù al mondo!
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