19 Novembre 2023 – Impossibile vivere di rendita


La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.

Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 17


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco  347 8804368

 


 

Chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni (Mt 25,14)

 

La fede non è un oggetto prezioso, da conservare così com’è, ma una realtà viva, come una pianta, che domanda cure continue e attenzione costante. Nessuno, dunque, può ritenere di avere accumulato già meriti a sufficienza davanti a Dio tanto da poter starsene tranquillo senza far niente.

La parabola dei talenti, in fondo, ci mette proprio davanti a questo. E tuttavia il suo messaggio vuole nello stesso tempo liberare Dio dall’accusa di essere un padrone esoso.

Il racconto, infatti, comincia nel segno della fiducia: quell’uomo che parte per un lungo viaggio, deve avere tanta fiducia nei suoi servi se mette nelle loro mani un vero tesoro. Questa fiducia è determinante perché è proprio essa che genera una risposta attiva e operosa da parte dei primi due. Perché rischiare? Perché alla fiducia si risponde con la fiducia…In effetti, poi, il servo fannullone dimostra proprio il contrario della fiducia, cioè la paura: “Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra…” Ma c’è un altro particolare: quel padrone non “sfrutta” i suoi servi. Tanto è vero che non ritira i guadagni che hanno realizzato, ma li affida ancora a loro, li lascia nelle loro mani. L’operosità del discepolo, quindi, torna tutto a suo vantaggio, Annunciare il Vangelo con le parole e con le opere, trasmettere la fede, testimoniarla, non impoverisce colui che affronta questa fatiche, ma al contrario arricchisce la sua esistenza, facendogli conoscere una pienezza sconosciuta.

Colui invece, che si limita al minimo, finisce col perdere tutto.

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