Nascita del quartiere: le corti
Il quartiere di Sant’Anna nasce intorno all’attività agricola, in un’economia di mezzadria e di affitto.
Gli insediamenti rurali, su modello romano o centuriale, sono organizzati in corti che favorivano l’efficienza agricola e la convivenza comunitaria dei coltivatori.
Le corti erano originariamente collocate tenendo conto dei canali di scolo naturale del Serchio: pompaggi, fossi e fossure integravano le strutture agricole. Il toponimo storico “Sant’Anna in Piaggia” evidenzia la stretta connessione tra corti e acqua nel paesaggio locale.

Corte Fibbiani
Caratteristiche e funzioni della corte rurale lucchese
La corte tipica lucchese è un agglomerato di edifici, diffusa nei “suburbi”, gli attuali quartieri dell’immediata periferia, all’epoca aree di gran lunga a destinazione agricola.
Può essere composta da due spine di case (o stalle o magazzini) poste dirimpetto l’una con l’altra con i lati corti aperti, oppure anche con serie di case su tre lati (corti “chiuse”).
Si accedeva da un varco che separava due lati di un muro sul lato privo di case o attraverso un arco detto “callare”. I tetti erano rigorosamente a capanna, con due spioventi.
Tre le caratteristiche delle corti lucchesi.
Concimaia. Oltre alle stalle, disposte su un lato o a piano terra delle abitazioni, era presente la concimaia, struttura bassa e coperta (h 1,50 metri) ove veniva conservato il concime (“bottino”) utile accrescere la fertilità del terreno, coltivato nei vasti campi limitrofi alle case.
Mandolata. La parete dei fienili era realizzata a “mandolata”, pareti con fori ottenuti dalla sovrapposizione alternata di mattoni in mezzane. Le mezzane vengono murate ovvero mattoni da pavimentazione. Le mezzane vengono murate appoggiando sulla base il lato più stretto a formare strutture alveolari che permettono la circolazione dell’aria e quindi l’essiccazione del fieno.
L’Aia della corte era lo spazio centrale, su cui affacciavano gli ingressi delle abitazioni, utilizzata per le attività comuni ed in particolare per la battitura del grano.
Con il passare dei decenni, le corti sono state accerchiate da palazzi e i loro edifici sono per lo più cambiati. È stato inoltre alterato il rapporto naturale tra corti e acque, fenomeno che spiega allagamenti ricorrenti in alcune aree.
L’interazione tra zone con valore storico rurale e nuove infrastrutture rappresenta una sfida: mantenere le corti riconoscibili e funzionali, senza comprometterne gli aspetti ambientali e identitari.
I Progetti di Innovazione Urbana (PIU) offrono opportunità per valorizzare queste corti, contribuendo ad alleggerire il carico idraulico e a creare legami tra patrimonio rurale e nuovi spazi pubblici.
Conserviamo la memoria storica delle corti
Con queste pagine del nostro sito, vogliamo raccogliere le testimonianze delle persone che sono nate, cresciute e vivono da molti anni nelle nostre corti. Pescando nei ricordi della propria infanzia e giovinezza, ci ripropongono un mondo che molti di noi non hanno avuto la fortuna di conoscere.
È anche questo un modo per sentirci più legati al territorio nel quale viviamo ed anche per far crescere una comunità che in esso ha le proprie radici.
Iniziamo con la testimonianza offerta da Lucia Rosa Pardini per Corte Fibbiani.
Invitiamo anche le altre corti a portare il proprio contributo!