Vita Parrocchiale: 28 Maggio – 3 Giugno 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 28 MAGGIO Solennità di Pentecoste
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30 – 10.30 – 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
– Alla S. Messa delle ore 12 presentazione alla comunità e ammissione al Sacramento della cresima dei candidati del gruppo di 2° media. - MARTEDÌ 30 MAGGIO
– Alle ore 21, all’oratorio, serata dedicata alle iscrizioni, ai sorteggi e al calendario dell’edizione 2023 del Gioco del Palio (12 – 30 giugno) - GIOVEDÌ 1 GIUGNO
– Alle ore 16.30, in Auditorium, incontro culturale proposto dall’Associazione “La Finestra” con il prof. Luciano Luciani che presenta il libro “Rossa e plebea – Pisa mezzo secolo fa” - SABATO 3 GIUGNO
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni. - DOMENICA 4 GIUGNO Solennità della SS Trinità
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30 – 10.30 – 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
– Alle ore 16, in Chiesa, celebrazione del sacramento del Battesimo
AIUTA LA TUA PARROCCHIA
Ogni mese, la nostra Parrocchia, deve pagare la rata del mutuo, stipulato nel 2016, di 3.500 euro. Grazie alla generosità di alcuni parrocchiani, ogni mese vengono donate offerte per 1500 euro.
Per completare la rata del mutuo mancano ancora 2.000 euro mensili.Aiuta la tua Parrocchia e chiedi alla tua banca di accreditare mensilmente la tua offerta a questo IBAN:
Parrocchia di S. Anna
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In evidenza – 12 Febbraio 2023
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_1064779545ª GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA – 5 Febbraio 2023
La Giornata ha per tema «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)». L’auspicio dei Vescovi è che questo appuntamento “rinnovi l’adesione dei cattolici al ‘Vangelo della vita’, l’impegno a smascherare la ‘cultura di morte’, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse“.
Riportiamo il Messaggio preparato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI per questa giornata.
Il diffondersi di una “cultura di morte”
In questo nostro tempo, quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte. Certamente a ogni persona e situazione sono dovuti rispetto e pietà, con quello sguardo carico di empatia e misericordia che scaturisce dal Vangelo. Siamo infatti consapevoli che certe decisioni maturano in condizioni di solitudine, di carenza di cure, di paura dinanzi all’ignoto… È il mistero del male che tutti sgomenta, credenti e non. Ciò, tuttavia, non elimina la preoccupazione che nasce dal constatare come il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale “soluzione” è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto.
Quando un figlio non lo posso mantenere, non l’ho voluto, quando so che nascerà disabile o credo che limiterà la mia libertà o metterà a rischio la mia vita… la soluzione è spesso l’aborto.
Quando una malattia non la posso sopportare, quando rimango solo, quando perdo la speranza, quando vengono a mancare le cure palliative, quando non sopporto veder soffrire una persona cara… la via d’uscita può consistere nell’eutanasia o nel “suicidio assistito”.
Quando la relazione con il partner diventa difficile, perché non risponde alle mie aspettative… a volte l’esito è una violenza che arriva a uccidere chi si amava – o si credeva di amare –, sfogandosi persino sui piccoli e all’interno delle mura domestiche.
Quando il male di vivere si fa insostenibile e nessuno sembra bucare il muro della solitudine… si finisce non di rado col decidere di togliersi la vita.
Quando l’accoglienza e l’integrazione di chi fugge dalla guerra o dalla miseria comportano problemi economici, culturali e sociali… si preferisce abbandonare le persone al loro destino, condannandole di fatto a una morte ingiusta.
Quando si acuiscono le ragioni di conflitto tra i popoli… i potenti e i mercanti di morte ripropongono sempre più spesso la “soluzione” della guerra, scegliendo e propagandando il linguaggio devastante delle armi, funzionale soprattutto ai loro interessi.
Così, poco a poco, la “cultura di morte” si diffonde e ci contagia.
(Prima parte – Continua)
28 Maggio 2023 – Il dono del Risorto
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Giotto – Pentecoste (Cappella Scrovegni)
Apparvero loro lingue come di fuoco (At 2,3)
E’ la sera dello stesso giorno di Pasqua, quel giorno così pieno di emozioni per gli apostoli! Tutto è cominciato con il messaggio che le donne sono venute a portare. Poi la corsa al sepolcro, spalancato e vuoto. E di conseguenza la selva di interrogativi e di paure che abita il cuore e la mente. Adesso però Gesù stesso appare ai suoi, ristabilisce il contatto con loro e proprio nel luogo in cui aveva celebrato la sua Ultima Cena.
La comunione interrotta è ripristinata. Dopo gli eventi drammatici della passione e della morte. Dopo le fragilità e i tradimenti, dopo la tristezza e il dolore. Adesso il Signore è di nuovo in mezzo a loro. Quello che è accaduto non è stato solo un incidente di percorso. Se il Risorto mostra le sue mani forate dai chiodi e il suo fianco squarciato dalla lancia è perché quelli sono i segni autentici dell’amore ed è passando per quel tunnel oscuro e difficile di sofferenza e di morte che si è compiuta la salvezza dell’ umanità.
La reazione degli apostoli è immediata: dopo tanto dolore finalmente fiorisce la gioia! Vedere di nuovo Gesù significa ritrovare la speranza. La loro non è stata solo una illusione. Se egli è vivo, la morte non ha potuto dire l’ultima parola. Se egli è vivo, il suo progetto è vero ed è più forte di qualsiasi cattiveria umana.
Il saluto di Gesù, che li raggiunge, è anche il suo primo dono: è quella pace che coincide con la realizzazione del progetto di Dio. Non significa tranquillità, ma pienezza di vita. Questa pace deve essere fatta conoscere a tutti.
È stata proprio questa la missione di Gesù: affrontare e vincere le forze del male, strappare gli uomini al peccato e alla cattiveria. Lo ha fatto con la sola forza dell’amore, offrendo se stesso, la sua stessa vita, fino a morire. Ora il testimone passa ai suoi: la strada che lui ha tracciato e percorso per primo, tocca a loro imboccarla.
Non saranno soli, però. Non verranno abbandonati a stessi, alle loro sole energie. Il Risorto dona loro lo Spirito: il soffio vitale capace di trasformare i cuori e la faccia della terra.
Sarà Io Spirito, dunque, a condurli. Sarà lo Spirito a trasmettere forza e luce. Su di lui potranno sempre contare.
Presenza discreta, ma sicura, io Spirito Santo produrrà cambiamenti inspiegabili. A partire da loro stessi che affronteranno il mare aperto della storia e andranno incontro a ostilità e rifiuti, senza paura. Saranno loro, con il loro coraggio e la loro fiducia, il primo segno di quello che Egli può operare.