11 Dicembre 2022 – Dubbi ragionevoli

Terza candela dell’Avvento, detta la “Candela dei Pastori” : è la candela della gioia, poiché furono i pastori i primi ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la buona novella.

 

Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete (Mt. 11,4)

 

I dubbi di Giovanni sono ragionevoli: Gesù non è come lui se lo immaginava: Ha annunciato colui che viene a fare giustizia, una scure minacciosa posta alla radice degli alberi, e gli riferiscono, invece che Gesù pratica le case dei pubblicani, ne ha scelto addirittura uno tra i suoi collaboratori più stretti. Ha evocato castighi terribili, che colpiranno coloro che non hanno deciso di cambiare vita, e gli dicono che Gesù parla di misericordia e di perdono da parte di Dio.

Ora che Giovanni è in prigione e la sua vita potrebbe terminare da un momento all’altro, non è di poco conto quello che vuole sapere. Si è sbagliato o ha visto giusto riguardo a Gesù? E’ lui l’atteso, l’inviato, oppure bisogna aspettarne un altro? Sulla sua missione Giovanni ha investito tutto, ha giocato la sua vita. Se ha commesso un errore del genere, vorrebbe dire aver buttato via inutilmente la propria esistenza. I dubbi di Giovanni ci commuovono. Quest’uomo che non ha avuto paura di nulla e di nessuno, che ha osato alzare la voce contro i farisei e capi di sacerdoti, addirittura contro il re Erode, quest’uomo tutto d’un pezzo, ora rivela un dubbio atroce. La risposta di Gesù non si fa attendere.

Al profeta chiede di fidarsi di lui, se non altro di dare credito ai segni che offre. L’inviato di Dio è una bella sorpresa. Per tutti…anche per Giovanni. Si tratta allora di accoglierlo, così com’è. Non come lo si vorrebbe per non essere smentiti, ma Gesù così com’è. Con quello che dice e con quello che fa.

I segni sono incontrovertibili: ciechi che vedono, storpi che camminano, lebbrosi guariti, morti che risuscitano. Soprattutto un annuncio che riempie di gioia il cuore dei poveri. Gesù tesse l’elogio appassionato di questo profeta.

Un profeta? No, Giovanni è “più di un profeta”. E’ il messaggero che prepara la via. E’ l’uomo che fa da apripista, con tutta la fatica che comporta, e tuttavia rimane, sulla soglia del nuovo. La novità che Gesù annuncia e realizza con i suoi gesti, supera anche lui.

Un invito che è rivolto a ciascuno di noi. Un invito a non vincolare Gesù ai ritratti che ci facciamo di Lui. Un invito ad accoglierlo così com’è , anche se getta scompiglio nelle nostre attese. Perché questo è il Gesù autentico, il solo che può offrire salvezza.

 


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