21 Maggio 2023 – Andate… io sono con voi

Perugino – Ascensione di Cristo

Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli (Mt 28,19)

L’appuntamento è in quella Galilea che era stata da sempre luogo di passaggio, di invasioni, di scontri. Regione multietnica, diremmo noi oggi.
E’ lì che il Risorto dà appuntamento ai suoi. Non al chiuso di una stanza densa di ricordi, come il cenacolo. Non nel calore di una riunione intima, tra i pochi che hanno condiviso con lui entusiasmi e speranze, fatiche e contrasti. Tutt’altro. Visto che i discepoli dovranno affrontare il mare aperto, andare ai quattro angoli della terra a portare la buona novella, tanto vale la pena mettersi già in posizione di partenza.
Di una partenza, infatti, si tratta.
Di uno stacco dalla terra che hanno percorso insieme, Maestro e discepoli, verso le terre più lontane, tra i popoli che parlano lingue diverse e hanno culture molto differenti fra loro.
Questo: “Andate!” verso “tutte le nazioni” è scritto da quel giorno nei cromosomi della Chiesa.
Un verbo di movimento che richiama continuamente tutti coloro che hanno la vocazione dei sedentari, tutti quelli che vorrebbero fermarsi per contarsi, per scavare qualche trincea, per innalzare delle barriere di fortificazione. Non è questo che Gesù chiede ai suoi discepoli.
L’immagine del cristiano non è quella di un uomo che apre il Vangelo e si immerge nella lettura, sprofondando nella comoda poltrona, con i piedi infilati nelle pantofole. Il vangelo è un libro di viaggio, da aprire per strada, da far trasparire nel cammino di ogni giorno, quello che si intraprende assieme a uomini e donne di ogni età, provenienza, tradizione.
Il Vangelo è fatto per cambiare la realtà, per destare e far affrontare la strada.
Missione rischiosa? Certo. Ne sanno qualcosa i missionari e le missionarie di ogni tempo.
Non è possibile immaginare quello che accadrà e bisogna veramente mettere in conto tutto: i processi, il carcere, le malattie, le infermità, l’isolamento, l’incomprensione, la calunnia. Tutto! Missione impossibile, dunque? Fatta apposta per pochi eroi, non per uomini e donne comuni?
No. Gesù affida un compito, ma assicura anche la sua presenza: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
E’ qui che riposa la fiducia e la serenità che accompagnano i messaggeri del vangelo, anche nei frangenti più drammatici.
E’ la certezza di non essere solo, in balia del caso, nelle mani della cattiveria umana, ma accompagnati, seguiti a vista d’occhio, sostenuti e preceduti dal Signore Gesù.

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