In evidenza: 3 Dicembre 2023


Lettera del nostro Vescovo per il Tempo di Avvento 2023

LIBERACI DAL MALE

VIVERE CON SOBRIETÀ, GIUSTIZIA E PIETÀ IN UN MONDO VIOLENTO

 

“Si vis pacem para bellum”

Si diceva nell’antica Roma: “Se vuoi la pace prepara la guerra”. È ben presente anche oggi la convinzione che dinanzi alla crescente conflittualità ci si debba armare: ciò garantirebbe una certa “deterrenza” e, in caso di guerra, la vittoria. L’aumento delle spese militari e lo sviluppo di nuovi sistemi d’arma, ivi inclusi quelli nucleari, sono una scelta di molti governi; nel 2022 sono stati spesi nel mondo ben 2.240 miliardi di dollari in armamenti (dati SIPRI). Dinanzi agli inevitabili sacrifici che ciò comporta sul piano sociale (tagli a sanità, istruzione, previdenza, sviluppo, cooperazione…), si arriva a teorizzare la necessità di passare dal welfare al warfare, in nome del bene supremo della sicurezza.

Tuttavia quella che sembrerebbe una ragionevole scelta ispirata da buon senso si rivela una strategia dissennata; la storia, infatti, mostra come la disponibilità di armi abbia prima o poi condotto a usarle, producendo conflitti tanto più disastrosi quanto maggiore era la loro potenza. Inoltre, dalla seconda guerra mondiale in poi, gli obiettivi civili – città, fabbriche, ospedali, case… – vengono colpiti alla stregua di quelli militari, producendo morti come e più degli eserciti al fronte. Prepararsi alla guerra, infine, sottrae risorse preziose allo sviluppo dell’umanità. Nel 1954 Raul Follereau chiedeva: “Datemi un aereo, ciascuno di voi un aereo, uno dei vostri aerei da bombardamento. […] Ho calcolato che col prezzo di due di questi aerei di morte si potrebbero risanare tutti i lebbrosi del mondo” (Lettera a Eisenhower e Malenkov).

L’alternativa della speranza

“È apparsa la grazia Dio”, ricorda Paolo al discepolo Tito: l’evento dell’incarnazione è sorgente di speranza, poiché ci rende partecipi della salvezza, ci rende capaci di vincere i desideri cattivi e ci abilita a vivere in modo davvero alternativo alla violenza: con “sobrietà, giustizia e pietà”.

Vivere nella sobrietà.

”Il consumismo ossessivo è il riflesso soggettivo del paradigma tecno-economico, […] che fa credere a tutti che sono liberi finché conservano una pretesa libertà di consumare” (LS, 203). L’alternativa a questa illusione è costituita dalla sobrietà: “un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci a gustare le piccole cose, di ringraziare delle possibilità che offre la vita senza attaccarci a ciò che abbiamo né rattristarci per ciò che non possediamo. […] La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Infatti quelli che gustano di più e vivono meglio ogni momento sono coloro che […] sperimentano ciò che significa apprezzare ogni persona e ad ogni cosa, imparano a familiarizzare con le realtà più semplici e ne sanno godere” (LS, 222-223). Il tempo di Avvento ci ammonisce a praticare convintamente la sobrietà, come via per sperimentare il dono della pace cantata dagli angeli nella povertà di Betlemme e per evitare di porre fiducia in ciò che appare inconsistente dinanzi alla prospettiva della morte e del Giudizio.

Cercare la giustizia.

Abbiamo ricordato da poco i 60 anni dell’enciclica Pacem in terris, scritta all’indomani della “crisi dei missili” di Cuba, che aveva condotto sull’orlo della guerra atomica. In essa il “Papa buono” indica come via per la pace il rispetto dei diritti della persona e la ricerca di giustizia tra i popoli. Chi vuole la pace deve adoperarsi perché tutti possano accedere ai beni della terra e condurre una vita dignitosa. L’economia predatoria devasta il pianeta e accresce le diseguaglianze, innescando piccoli e grandi conflitti, a volte suscitati per procurarsi risorse in modo vantaggioso. La prosperità di una piccola parte degli uomini si poggia sulla povertà di tutti gli altri; ciò che accade a livello globale si riproduce nelle società sviluppate, dove ampie fasce di popolazione cadono nell’indigenza (più di due milioni di famiglie in Italia, secondo l’ISTAT).

Ognuno di noi può essere operatore di pace, se rifiuta piccole e grandi ingiustizie, a cominciare da quelle commesse in prima persona. L’Avvento propone di “preparare la via” al Signore con un sincero impegno di conversione personale e comunitaria verso il bene, con speciale attenzione ai poveri vicini e lontani.

(2ª parte – Puoi scaricare QUI il messaggio completo)


Da lunedì 26 giugno la nostra chiesa resta chiusa al pubblico per alcuni mesi per poter eseguire alcuni importanti lavori di ristrutturazione e restauro.
La celebrazione delle messe, feriali e festive, e delle altre liturgie è spostata nella sala dell’Auditorium, presso l’oratorio parrocchiale (via Fratelli Cervi).

I seguenti interventi in programma si rendono necessari:

  • per eliminare le infiltrazioni d’acqua piovana è previsto il parziale rifacimento del manto di copertura, con inserimento di nuovo isolante limitatamente alle zone degradate e oggetto di infiltrazioni (zona adiacente campanile, compluvi e cupola). E’ prevista anche l’installazione del sistema di sicurezza per future manutenzioni in copertura;
  • per eliminare la pioggia che cade abbondante attraverso le vetrate, è previsto il restauro completo delle n. 24 vetrate artistiche della cupola e di n. 6 della navata, le più deteriorate e oggetto di fratture e distacchi delle tessere. E’ prevista anche l’installazione di un nuovo infisso a protezione, esterno;
  • effettuare il parziale rifacimento degli intonaci, conseguente alle necessarie opere di deumidificazione della parte inferiore delle pareti esterne oltre ad alcune opere di rinforzo strutturale delle volte con fibre di carbonio;
  • per adeguare l’impianto di riscaldamento alle norme attuali e ridurne sensibilmente i consumi, è prevista la realizzazione di un nuovo sistema di riscaldamento a pedane radianti con la sostituzione dell’ attuale caldaia , non più conforme alle vigenti norme, con una pompa di calore;
  • per poter nuovamente utilizzare le campane eliminando i rischi conseguenti alle vibrazioni trasmesse al campanile, se concesso, sarà rinnovato il sistema di funzionamento;
  • completeranno l’opera nuove pitturazioni interne ed esterne oltre al restauro dei portoni e delle pitture nelle lunette sopra le porte.

La spesa complessiva prevista è di circa 600.000 € e sarà finanziata in parte con i contributi della Conferenza Episcopale Italiana (fondi 8xMille) e in parte con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, verso le quali esprimiamo vivo ringraziamento.

Queste opere, necessarie sia per la manutenzione e conservazione della chiesa che per rendere sicuri e adeguati gli impianti, comporteranno qualche fastidio per lo spostamento delle celebrazioni liturgiche, ma renderanno la nostra chiesa ancora più decorosa e funzionale.

Il Parroco ed i Tecnici incaricati

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