In evidenza: 31 Marzo 2024

I verbi del mattino di Pasqua


La risurrezione di Cristo fu un vento talmente inaudito per i discepoli che per tentare di raccontarla non trovarono un’unica parola specifica, ma adottarono due gruppi di parole derivate dai verbi “svegliarsi” e “alzarsi”.

Ed è così bello pensare che si tratta dei verbi del mattino, di ognuno dei nostri mattini, quando ci svegliamo e ci alziamo e il primo passo è un passo nel mistero: le nostre piccole risurrezioni quotidiane. Il mattino dell’uomo ha prestato agli evangelisti un vocabolario limpido e concreto per dire l’indicibile.

E questo significa forse che ad ogni mattino mi è dato di percepire qualcosa del mistero, respirare Cristo Risorto, incontrare qualcosa della risurrezione là, in ogni umile aurora, quando mi si rivela la sorprendente freschezza della vita, quando inizia qualcosa di nuovo, quando Lui mi aiuta ad avanzare senza disperare, a vivere una vita non addormentata.
E mi precede su vie di pace.

(Ermes Ronchi)


Messaggio Pasquale dell’Arcivescovo

 

“Se siete risorti con Cristo…”. Ancora una volta la liturgia della Pasqua celebra non solo la vittoria di Cristo sulla morte, ma la possibilità, offerta a tutti i credenti, di partecipare in qualche modo a questo avvenimento, capace di imprimere a tutta l’esistenza una prospettiva originale. I riti potenti dell’iniziazione cristiana esprimono l’identificazione con il Risorto di ogni battezzato: investito della presenza trasformante dello Spirito mediante l’unzione con il sacro olio del crisma; rivestito degli abiti immacolati della giustizia e della bontà; sottratto dalla luce pasquale alle tenebre del peccato e della morte. Il cristiano, passato come Cristo attraverso la morte nel segno dell’acqua, è ora in lui una creatura nuova, abilitato a vivere egli stesso da risorto.

Al di là dei “santi segni”, cosa significa tutto questo nella vita di ogni giorno, messa sempre più in crisi da timori e incertezze, per il dilagare della guerra, della violenza familiare e sociale, dell’imbarbarimento delle relazioni, del diffondersi di indifferenza e cinismo? Che differenza può fare, in concreto? La questione non è irrilevante: se infatti la fede non cambia nulla, allora “non serve”, se non come risorsa consolatoria, alienante rispetto al percorso dell’esistenza, o come richiamo a valori morali certamente validi, ma appannaggio non esclusivo – per fortuna! – dei discepoli di Gesù.

Le espressioni “oltre” e “nonostante” aiutano a comprendere la portata della novità pasquale. Chi vive da risorto sa che “oltre” ogni prova, ogni male, ogni passaggio difficile della vita personale e sociale, c’è sempre qualcosa di nuovo e di positivo all’orizzonte. È la dinamica pasquale, in forza della quale il popolo schiavo ha attraversato il mare e il deserto, per raggiungere la libertà e la terra promessa; Gesù ha affrontato la passione e la croce per entrare nella pienezza della vita; gli apostoli hanno percorso un mondo ostile per annunciare il Vangelo; i discepoli di Gesù hanno fronteggiato con coraggio e speranza ogni sorta di avversità per edificare qua e là un frammento di Regno di Dio. Andare oltre, guardare oltre… immunizzano l’esistenza dallo scoramento e dal cinismo, perché vale sempre e comunque la pena spendersi per il bene, costi quel che costi.

Chi vive da risorto sperimenta che “nonostante” i limiti e i peccati da cui nessuno è esente, è possibile accogliere la forza del perdono e dell’amicizia di Dio, che donano energia e vita sorprendenti. Come spiegare, altrimenti, che uomini e donne da poco abbiano potuto e possano realizzare cose grandi, rendendo luminosa e consistente la propria vita, per sé e per gli altri? Nessun supereroe, bensì una serie infinita di “santi della porta accanto”, piccole luci nel buio del mondo, attraverso i quali Dio continua a compiere piccoli e grandi miracoli.

Ogni volta che un uomo o una donna decidono di voler vivere da risorti, accogliendo il dono pasquale della vita nuova, bontà e bellezza di diffondono nel mondo, la storia migliora e il Regno fiorisce.

Anche quest’anno, le celebrazioni della Settimana Santa sono l’opportunità per renderci conto a quale speranza siamo stati chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la nostra eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della potenza di Dio verso di noi, che crediamo (cf. Ef 1, 18-19). E vivere, finalmente, da risorti. Buona Pasqua!

+ Paolo Giulietti


SITUAZIONE ATTUALE DEL RESTAURO DELLA CHIESA PARROCCHIALE

 

Gli interventi alla chiesa parrocchiale di S. Anna si sono resi necessari per risolvere le seguenti problematiche che si sono manifestate nel corso degli anni:

  • per eliminare le infiltrazioni d’acqua piovana è stato realizzato il parziale rifacimento del manto di copertura, con inserimento di nuovo isolante limitatamente alle zone degradate e oggetto di infiltrazione (zona adiacente campanile, compluvi e cupola)
  • per eliminare le infiltrazioni d’acqua piovana e per la loro conservazione è stato realizzato il restauro completo delle n° 24 vetrate artistiche della cupola e di n°6 della navata, le più deteriorate e oggetto di infiltrazioni, fratture e distacchi delle tessere. Sono stati anche installati nuovi infissi a protezione esterna
  • il parziale rifacimento degli intonaci, conseguente alle necessarie opere di deumidificazione della parte inferiore delle pareti interne, oltre a opere di rinforzo strutturale delle volte con fibre di carbonio
  • per adeguare l’impianto di riscaldamento alle norme attuali e ridurne sensibilmente i consumi, è prevista la realizzazione di un nuovo sistema di riscaldamento a pedane radianti con la sostituzione della attuale caldaia, non conforme alle vigenti norme, con pompa di calore
  • completeranno l’opera nuove pitturazioni interne ed esterne oltre al restauro dei portoni e delle pitture delle lunette esterne sovrapporta.

La spesa complessiva prevista per le opere è di circa 630.000 euro e viene finanziata: in parte con i contributi della Conferenza Episcopale Italiana (fondi 8xmille) e in parte con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, verso le quali esprimiamo vivo ringraziamento.

In corso d’opera però sono emerse alcune criticità che hanno comportato la necessità di realizzare altri interventi non rinviabili quali:

  • il tavolato sottostante il manto di copertura della cupola era deteriorato dal tempo e dalle infiltrazioni e si è resa necessaria la sua sostituzione
  • la muratura della gronda perimetrale della cupola si è presentata scollegata e indebolita e si è reso necessario il suo consolidamento e restauro con sostituzione della lattoneria
  • si è reso necessario il consolidamento strutturale con fibre di carbonio anche dell’arcata sopra l’altare per la presenza di lesioni importanti sotto l’intonaco esistente
  • da un attento esame ravvicinato del rosone dietro l’altare e delle vetrate della facciata si sono presentate scollegate dal telaio esterno sporgendo verso l’interno con pericolo di caduta delle tessere di vetro che le compongono pertanto si rende necessario il loro restauro e la realizzazione di nuovi infissi di protezione.

Il tutto comporta un prolungamento della data di fine lavori (la chiesa verrà riaperta alla fine del prossimo maggio) ed un aumento della spesa che verrà coperta con un nuovo contributo della Fondazione Cassa di Risparmio e, in piccola parte, con le offerte dei parrocchiani.

Il Parroco e i Tecnici incaricati

 

Riproduci la relazione dei tecnici

 

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